«Sarà una trattativa molto dura». Più che un pronostico, sembra una dichiarazione di guerra. Specie poi se in calce cè la firma di Vlado Borozan, consulente di mercato del Wolfsburg, il club campione di Germania che detiene il cartellino di Dzeko, il centravanti bosniaco promessosi al Milan. Adriano Galliani, di ritorno da Sarajevo, dopo lincontro col giocatore e la firma del relativo contratto, ha indossato lelmetto. «Dzeko ci piace, ora aspettiamo il Wolfsburg» che vuol dire: prepariamoci a un difficile negoziato. Dzeko ha già firmato col Milan e farà pressioni per essere ceduto. «Non si è parlato di alcuna cifra» ha aggiunto il consulente del club tedesco: a meno di 20 milioni non si discute e Galliani dovrà mettere in campo la propria abilità per centrare lobiettivo. Non era mai successo in 23 anni di presidenza Berlusconi che lazionista gli chiedesse di ripianare il deficit di bilancio entro il 31 dicembre: con la plusvalenza dellaffare Kakà (63 milioni di euro) lobiettivo è garantito. «Vivremo come Juve e Roma» è stata la chiosa di Galliani riferita a Kakà nel corso del colloquio strappalacrime seguito alla conferenza stampa di Recife, nel cuore della notte italiana.
IL TIFO IN EBOLLIZIONE Altre spine dolorose cominciano a spuntare. La prima riguarda la reazione sdegnata dei tifosi sul web: si moltiplicano le promesse di disdetta di abbonamenti allo stadio e alla pay-tv, per non parlare di alcuni Milan Club già sul piede di guerra. Diego Abatantuono, tifoso simbolo del Milan, è pessimista sul futuro della squadra. «Prevedo che presto perderemo Pato e Pirlo, vuol dire che andrò a vedere il Chelsea o il Barcellona» il suo pronostico. Nelle prossime ore è previsto anche un summit degli ultrà che decideranno altre azioni di protesta.
PATO CÈ IL «NIET» «Incedibilissimo»: il superlativo usato dallo stesso Galliani è dobbligo e serve a segnalare la volontà del Milan. Su Pato non ci saranno cedimenti: ha 19 anni, deve ancora raggiungere il massimo della propria espressione tecnica, può diventare il prossimo Kakà, ha 3 anni di contratto, non speri in nessun aumento, è cambiato il vento in via Turati. Cè stato ieri uno scambio di telefonate rassicurante tra Pato stesso e Leonardo, neoallenatore della società. Il giovanissimo brasiliano ha smentito di aver intenzione di «tradire» il Milan e ha così, in un colpo solo, messo a tacere ogni pettegolezzo. Il punto è un altro, semmai. Fare i conti con eventuali richieste di cessione. Che potrebbero arrivare, a fine giugno, appena rientrerà dal Sud Africa la delegazione milanista in Nazionale. Pirlo, infatti, è fortemente tentato: dal Chelsea, oltre che dal rapporto personale con Ancelotti. Appena cominciano a circolare curiose cifre sul conto di qualche giocatore (non fa un gol su azione, in campionato, da 4 anni addirittura), gatta ci cova. Questo è lultimo anno in cui Pirlo può essere messo sul mercato: la cessione non è da escludere, anche perché il giocatore dal Sud Africa ha detto «Vediamo...». La sostituzione verrebbe per linee interne avanzando Jankulovski tra i mediani. Anche sui rinnovi si cambia stile: per Ambrosini, 33 anni, è pronto un contratto di una sola stagione.
RONALDINHO A RAPPORTO Al ritorno da Sarajevo, Galliani ha tenuto a rapporto Roberto de Assis, fratello e agente di Ronaldinho. «Il prossimo anno Ronaldinho si gioca tutto, si prepari, il Milan punta su di lui» il messaggio: questanno la colpa è finita sulle spalle di Ancelotti, lanno prossimo non ci saranno alibi per il Gaucho.
NELLO STAFF TORNA TAVANA È uno dei propositi di Leonardo: riportare Rudi Tavana, apprezzatissimo medico, nello staff sanitario della prossima stagione.
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