E adesso tutti sul carro di Ranieri...

Era inevitabile. Già dopo la vittoria col Real, in tanti avevano cambiato opinione su Ranieri. Adesso, dopo il successo nel derby, le crocerossine bianconere partite in soccorso del mister si stanno moltiplicando a vista d'occhio. La missione adesso è: salvare il soldato Ranieri e mandare a benedire chi (fino all'altroieri, la maggioranza) avrebbe preferito mandarlo a casa. Sottoscritto compreso, che ovviamente non molla di un centimetro la propria posizione. E non per una questione personale col nostro allenatore, ci mancherebbe altro, ma per quella qualità che divide gli uomini dalle banderuole. Chiamasi coerenza. Avevamo bisogno di un po' d'ossigeno e queste ultime due vittorie ce l'hanno dato, però i dubbi tecnici rimangono. Abbiamo battuto il Toro, evviva, ma non l'abbiamo fatto di certo in scioltezza: finora con questo torello avevano vinto tutti, o quasi, non potevamo non farlo pure noi. Ci siamo riusciti, ma con una fatica disumana. Dov'è finita la Juve spietata e cinica che sapeva sempre chiudere i match al momento opportuno e, proprio grazie a questa capacità, vinceva i campionati? Sarebbe utile ritrovarla se, come insiste a dire Cobolli Gigli, questa squadra è in grado di vincere qualcosa già quest'anno.

Sospendiamo pure il giudizio su Ranieri e concediamogli l'alibi delle troppe assenze: torneremo a giudicarlo quando potrà schierare tutti gli effettivi. Se però pure allora la squadra mostrerà i soliti difetti, ve lo giuro: sparerò alle gomme delle ambulanze.

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