«Guerra» a suon di tessere tra la componente ex diessina e quella ex Margherita. Distribuzione a pioggia di tessere, perché a iscriversi vengono invitati tutti, ma proprio tutti, anche quelli che il Pd non sanno nemmeno dove stia di casa. Tessere, tante tessere, che tingono di rosso fuoco Napoli - 65mila iscritti, quattro volte i tesserati di Roma, cinque quelli dellintera Liguria - salvo un piccolo dettaglio: gli iscritti mica vanno a votare Pd, come dimostra il risicato 19% del partito alle ultime Provinciali.
Calunnie dei giornali di centrodestra amici del Pdl? No, no, acqua, siete fuori strada. Le magagne del tesseramento elencate sono denunciate in un reportage di due pagine pubblicato ieri dallUnità di Concita De Gregorio, la direttora voluta da Veltroni. Sì, proprio il giornale di famiglia dei democratici. E sa proprio di guerra in famiglia che in piena fase congressuale, in avvio della corsa per la leadership e nel Pd dilaniato da guerre intestine arrivi, dal foglio caro a Walter, questa pesante bordata che va dritta dritta sullavversario di sempre, Massimo DAlema, il fan della candidatura alla segreteria di Pierluigi Bersani che ha costretto Dario Franceschini a scendere in campo scontentando le frange del partito che volevano rinviare il congresso.
Laffondo dellUnità è su un doppio fronte: quello del metodo poco ortodosso di reclutamento di iscritti, finalizzato alle guerre interne tra correnti; e di striscio al governatore della Campania Antonio Bassolino, dal momento che il suo segretario particolare, Antonio Marciano, è il responsabile regionale del tesseramento.
Anomalie di regola, dice il senatore Enrico Morando, commissario straordinario a Napoli dopo unaltra brutta storia, quella dellinchiesta giudiziaria che ha scosso nei mesi scorsi la giunta Iervolino. «Arrivo al circolo - ricorda - e vedo che telefonano dicendo di andare a iscriversi. Vedo che seguono degli elenchi. Chiedo: sono gli elenchi delle primarie del 2007? Risposta: no, degli iscritti a Ds e Margherita». Insomma, di una realtà che non cè più. Sì, perché tanti ex Dl in realtà erano di stretta fede demitiana, e proprio De Mita hanno seguito trasmigrando con lui verso il lido centrista dellUdc. Anzi, a fusione fredda nel Pd, gli ex Margherita erano oltre 48mila, contro i 26mila ex Ds. «Il tesseramento si è fatto in modo del tutto asfittico - accusa Morando - e non solo a Napoli. In molte realtà non ci si è impegnati al fine di conservare gli equilibri di potere dentro gli organismi dirigenti».
Ma cè dellaltro nel pasticciaccio Napoli denunciato dallUnità. Cè il coordinatore di circolo di un quartiere popolare che racconta come ha dato le tessere, obtorto collo, a gente arrivata non si sa come e che col Pd non centra nulla.
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