La Bibbia contiene pagine molto dure sulla pratica omosessuale. Fin dal libro della Genesi (13, 13), là dove si dice che «gli uomini di Sodoma erano malvagi e peccavano molto contro il Signore». Il libro del Levitico (18, 22) afferma: «Non ti coricherai con un uomo come si fa con una donna: è cosa abominevole». E due capitoli più avanti (20, 13) ribadisce: «Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro». San Paolo nella prima lettera ai Corinzi (6, 9-10), elenca sia adulteri che omosessuali tra coloro che non «erediteranno il regno di Dio».
Ovviamente linguaggio e punizioni elencate nei libri della Scrittura rispecchiano mentalità e costumi dellepoca. Ma non cè dubbio che la pratica omosessuale venga descritta come assolutamente negativa, anche se in altre regioni del mondo antico - basti pensare alla Grecia - essa veniva in qualche modo giustificata.
Una riflessione articolata sullargomento si trova nel nuovo Catechismo della Chiesa cattolica, redatto da un gruppo di teologi guidati dallallora cardinale Joseph Ratzinger e promulgato da Giovanni Paolo II nel 1992. «Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni - spiega il Catechismo - la Tradizione ha sempre dichiarato che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati».
Il Catechismo continua ricordando che «un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.
Come sempre avviene nel cattolicesimo, il peccato è condannato, il peccatore va accolto. E va accolto nel caso specifico della persona omosessuale, «con rispetto, compassione, delicatezza».
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