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E in casa nessuno dà mai una mano

Più curati ma anche più viziati. L'Istat registra un dato su cui riflettere: la scarsa partecipazione dei figli italiani alle attività di lavoro in famiglia

E in casa nessuno dà mai una mano

Più curati ma anche più viziati. L'Istat registra un dato su cui riflettere: la scarsa partecipazione dei figli italiani alle attività di lavoro in famiglia. Il contributo va dai 53'per quanti vivono con entrambi i genitori, a un'ora e 20' per chi vive con un solo genitore. Se fino agli undici anni l'intervento può dirsi uguale fra ragazze e ragazzi, poi si può dire addio alla parità: la forbice si allarga con le ragazze che aiutano in casa un quarto d'ora in più rispetto ai coetanei maschi.

Altri distinguo. Tra 14 e 18 anni un figlio maschio su due di genitori soli svolge faccende domestiche mentre è solo uno su tre di chi vive con entrambi i genitori.

Più la mamma è istruita e più si afferma l'equilibrio di genere: diminuiscono i tassi di partecipazione delle ragazze e crescono quelli dei ragazzi. E più la madre è impegnata nel lavoro retribuito più i figli, sia maschi sia femmine, vengono coinvolti nelle attività di lavoro domestico. Fanno eccezione le figlie femmine di madri casalinghe, che nonostante abbiano una madre sempre presente in casa dedicano più tempo a tali attività.

Conta poi come sono distribuiti i carichi di lavoro nella coppia: più c'è equilibrio e più questo diventa un modello per i figli. Tra l'altro contribuire in casa fa crescere. Lo ricorda la psicologia comportamentale - vedi gli studi dell'americano Richard Rende - oltre che il buon senso. «Preoccupa vedere che l'impegno dei figli nei lavori in casa sia così ridotto. È stato dimostrato che i lavori domestici svolti nell'infanzia e adolescenza producono chiari benefici sullo sviluppo sociale, evolutivo e comportamentale dell'individuo. Occuparsi dei lavori in casa è un importante fattore di crescita e incide sul successo professionale di poi». A questo si può aggiungere che semplifica la vita dei genitori.

Altro elemento da prendere in considerazione: guai a corrispondere una «paghetta» per questi lavoretti. A sostenerlo tra l'altro è Ron Lieber, giornalista del New York Times, firma della rubrica «Your Money». A suo avviso svolgere le faccende domestiche dovrebbe essere un dovere famigliare.

Per chi volesse approfondire, è tutto ben argomentato, punto per punto, nel libro The Opposite Spoiled.

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