Politica

E il centrodestra rilancia l’Officina del programma

Guido Mattioni

nostro inviato

a Cadenabbia (Como)

È stato, come l’ha definito il vicepremier Giulio Tremonti, «il primo colpo di manovella alla stesura del programma della Casa delle libertà per le politiche del 2006». Un colpo di manovella dato sullo sfondo di un panorama bellissimo, quello che si gode dalle alture sul lago di Como; e soprattutto da un luogo - ha detto l’ex ministro dell’Economia - «altamente simbolico» come Villa Collina a Cadenabbia, che fu la residenza italiana di Konrad Adenauer, primo cancelliere della Repubblica federale tedesca e uno dei «padri» dell’Europa. «Poi - ha aggiunto Tremonti - ci troveremo in altre sedi, come Milano, Roma, Napoli, Sicilia. Ma una cosa è certa: il programma lo chiuderemo qui, a Cadenabbia, da dove siamo partiti».
C’è già anche il nome per questo laboratorio a cui spetta il compito di «distillare» il programma della Cdl per la sfida elettorale del prossimo anno. È stato chiamato Officina 2006, a ricordo di quella Officina che nel '94 rappresentò il primo nucleo dal quale prese poi vita Forza Italia. Quindi la Fabbrica bolognese di Romano Prodi, ha replicato ironicamente Tremonti, rispondendo a chi gli faceva notare la somiglianza dei due nomi, non solo è arrivata dopo e quindi è una copia, «ma mi sembra che sia anche piuttosto delocalizzata».
Così, attorno a un tavolo sotto il porticato della villa dove Adenauer imparò a giocare a bocce si sono ritrovati ieri, oltre al vice premier, i ministri delle Riforme Roberto Calderoli (Lega), delle Politiche agricole Gianni Alemanno (An) e quello per l’attuazione del programma Stefano Caldoro (Nuovo Psi). A rappresentare l’onorevole La Malfa, per i repubblicani, c’era il capo della segreteria politica, Mauro Aparo. Presenti anche l’economista ed europarlamentare di Forza Italia Renato Brunetta, l’azzurro Luigi Casero e per An l’onorevole Ignazio La Russa. Il quale è stato il primo, al termine delle due ore del vertice, a «raccontare» ai cronisti di che cosa si fosse parlato.
«Oggi non avevamo la pretesa di cambiare il mondo - ha detto l’esponente di An - ma soltanto quella di gettare le basi di Officina 2006, che dopo questa prima tappa si riunirà anche a Milano, Roma, Napoli, con un importante appuntamento il prossimo 1° luglio in Sicilia. Abbiamo parlato di come comunicare, come lavorare, delle cose fatte che sono state tante e delle cose da fare che sono ancora di più». È invece sfuggito, La Russa, alla domanda di chi gli chiedeva se avessero parlato della proposta di sostituire l’euro. «Non lo sostituiremo né con il tallero né con il sesterzo, ma in qualche modo sterzeremo - ha giocato con le parole La Russa -. Nel senso che nel programma del 2006 ci saranno anche delle sterzate da fare».
Il ministro Alemanno ha invece sottolineato come nell’incontro di ieri si sia «cominciato a parlare di cose concrete nella prospettiva di offrire programmi ai cittadini italiani per il 2006. Tutto ciò che riguarda assetti organicistici, partito unico o altri argomenti, è esterno a questo tavolo». E il primo appuntamento dell’Officina, ha detto Brunetta, ha rivelato una «grande coesione» attorno all’idea di un’Europa «meno franco-tedesca, ma più italiana, che abbia come protagonista l’Italia e i Paesi del Mediterraneo.

Abbiamo parlato di programma e di metodo e vedrete - ha concluso l’economista - l’ultimo anno di governo sarà il nostro grande biglietto da visita per le elezioni».

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