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E che nessuno dica: «Punticino inutile»

Non è affatto un punticino scialbo e insignificante, quello portato via ieri sera dall'Olimpico romano: è un bel puntazzo eccome. E ve lo spiego. Perché, primo, giocare contro questa Lazio non è semplicissimo. Secondo, abbiamo ulteriormente accorciato le distanze dalla vetta, in una domenica in cui - teoricamente - avremmo potuto anche non guadagnare nulla. Morale: giornata più che positiva. Se poi passiamo a valutare la prestazione, allora mi tocca dire che non si è vista in campo la stessa Juventus pirotecnica di Coppa Italia. Là correvamo come indemoniati e macinavamo gioco, stavolta invece quelli che filavano come lippe erano i laziali, soprattutto nella prima parte di gara quando l'area avversaria la inquadravamo solo col cannocchiale. Ad ogni modo, la prima volta che ci siamo fatti vedere dall'altra parte siamo stati letali.
Nella ripresa, decisamente meglio, anche se Amaurì non è riuscito ad avere un pallone giocabile in 96 minuti. E questo la dice lunga sulle nostre capacità offensive espresse in questa gara. Bene invece gli sbarbati, ai quali si aggrega da ieri sera una new entry: Lorenzo Ariaudo, capitano della Primavera. Da quando viene convocato stabilmente con la prima squadra, le zebrette hanno iniziato a prendere troppi gol e a perdere. Sarà un caso? Dopo Giovinco, Marchisio e De Ceglie, sarebbe il quarto campioncino scoperto dal mio amico Claudio (Ranieri).

Alla faccia di chi invece i giovani li fa «crescere» spedendoli in tribuna tutte le domeniche.

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