E' crisi Mosca-Minsk, chiusi i rubinetti di petrolio verso l'Europa

Bloccato il flusso di greggio dalla Russia all'Europa occidentale per un nuovo braccio di ferro tra Putin e la Bielorussia. Mosca accusa: "Da Minsk prelievi illegali". La Ue: "Per ora nessun pericolo". Nei guai Germania, Polonia, Ungheria e Ucraina

E' crisi Mosca-Minsk, chiusi i rubinetti di petrolio verso l'Europa
Roma - I rifornimenti petroliferi della Russia alla Polonia e alla Germania sono stati bloccati stanotte. Si tratta dei rifornimenti che passano per l'oleodotto Druzhba (che in russo significa "amicizia"), che parte dagli Urali e a sud raggiunge l'Ucraina, mentre a nord passa per la Bielorussia e arriva in Polonia e Germania. "I rifornimenti che attraverso l'oleodotto Druzhba arrivano in Polonia e Germania - fa sapere il portavoce dell'oleodotto polacco Pern - sono stati interrotti stanotte. Abbiamo inviato una lettera alla Bielorussia per chiedere spiegazioni. Al momento non conosciamo le ragioni dell'arresto". Secondo la tv polacca Tvn24 i problemi nei rifornimenti sono collegati alla disputa sui prezzi dell'energia tra Minsk e Mosca. la Bielorussia ha ufficialmente richiesto un dazio di transito al petrolio russo diretto verso l'Europa.

Mosca "Dal 6 gennaio la Bielorussia ha dato il via a prelievi illegali di petrolio russo dall'oleodotto Druzhba". Lo ha detto Semyon Vainshtok, presidente di Transneft, monopolio russo del trasporto del greggio. L'accusa di Mosca alza i toni della crisi del greggio tra l'aquila bicipite e la Bielorussia. Dopo che il transito di greggio russo verso Ucraina, Polonia e Germania - via oleodotto Druzhba - è stato bloccato attraverso il territorio bielorusso su ordine dell'operatore Belneftekhim. E da Mosca arrivano rassicurazioni per l'Europa: "Per rifornire i clienti Ue useremo altri canali", con chiaro riferimento a un possibile aumento via Ucraina dei flussi di petrolio diretti all'Europa.

Bruxelles Nonostante "non ci sia rischio immediato per le forniture di petrolio all'Unione europea" la Commissione Ue sta pensando di convocare il gruppo di esperti a fine settimana "per valutare l'impatto della situazione e la possibilità che gli stati membri siano costretti a intaccare i loro stock strategici". Lo ha detto il commissario Ue all'energia Andris Piebalgs. La Commissione, ha aggiunto Piebalgs, "segue la situazione molto da vicino. Posso confermare che c'è stata un'interruzione del petrolio attraverso il gasdotto di Przyjazn in Polonia e i miei servizi stanno cercando informazioni su un eventuale impatto in altri rami del gasdotto che porta in Slovacchia e in Europa sudorientale". Il commissario Ue ha anche informato di aver preso contatto con le autorità russe e bielorusse "esortandole a fornire una spiegazione urgente e dettagliata delle cause dell'interruzione". Il portavoce del commissario, Ferran Tarradellas, ha aggiunto che a tutt'oggi i due paesi più esposti, Germania e Polonia, dispongono rispettivamente di 130 e 70 giorni di riserve petrolifere.

La verità Transneft, la società di stato che gestisce in monopolio gli oleodotti russi, ammette di aver bloccato le forniture di greggio verso l'Europa che passano per la Bielorussia. Lo fa sapere all'agenzia Reuters il vice presidente della Transneft, Sergei Grigoryev, spiegando che la sua società è stata costretta a farlo poiché Minsk aveva inziato ad appropriarsi del petrolio russo come pagamento dei dazi sul transito che aveva illegalmente imposto a Mosca. "I bielorussi - dice Grigoryev - avevano iniziato a prendere il petrolio in transito al posto dei pagamenti che ci aveva imposto. Perciò - aggiunge Grigoryev - abbiamo ridotto le forniture per un ammontare uguale a quello che era stato prelevato.

A quel punto abbiamo dovuto sospendere completamente le forniture". Grigoryev si augura che la disputa possa essere risolta entro giovedì prossimo, il primo giorno lavorativo in Russia dopo la fine delle vacanze natalizie.

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