Roma Lidea cera da tempo. I dettagli sono stati messi a punto qualche tempo fa nel corso di una cena che non è sbagliato definire di «vertice», anche se atipica. Al tavolo cerano, il líder máximo Massimo DAlema, lallora governatrice dellUmbria Maria Rita Lorenzetti e il «re» degli enologi Riccardo Cotarella. Tre personaggi di spicco a discutere, non di guerra tra le fondazioni democratiche e nemmeno dei riflessi occupazionali della crisi del comparto lusso o di disoccupazione umbra, ma di technicality; dettagli burocratici e produttivi relativi alla prossima impresa dalemiana: una tenuta di viti per produrre un vino. Rosso e di lusso, si intende.
La notizia lha data ieri il Giornale dellUmbria che ha individuato in Montecastrilli, tra Todi e Terni, larea scelta da DAlema per il suo esordio tra i produttori di vini. Ma in ballo ci sarebbe anche unaltra proprietà, dalle parti di Otricoli, al confine con il Lazio. Alla fine entrambi i vigneti potrebbero finire tra le proprietà di DAlema.
Nessuno nel Ternano si è sorpreso della scelta di Massimo DAlema. Sono ormai storia le sue incursioni culinarie che hanno contribuito a lanciare il cuoco Gianfranco Vissani. Ed è noto che DAlema apprezzi questa zona, che si trova a pochi chilometri dalla Capitale, ma dentro la macro regione rossa composta da Emilia-Romagna, Toscana e Umbria.
I dettagli sono ancora da definire. Il riserbo sulloperazione è totale. Il nome dellex premier non risulterebbe nemmeno tra i proprietari del vigneto che dovrebbe essere intestato a uno studio legale romano per essere poi gestito dai figli del presidente del Copasir. Si sa che il terreno non supererà i 4-5 ettari perché lobiettivo non è tanto fare produzione di massa, magari da regalare alle feste del Pd, quanto portare poche bottiglie sulle tavole che contano.
I tempi comunque non saranno brevissimi e non per colpa della politica. Per maggio è in programma limpianto delle viti. Questo significa che prima di avere bottiglie della premiata ditta DAlema, bisognerà aspettare almeno cinque anni. Prima di allora, sarà costruita la cantina, dove si imbottiglierà il rosso.
Ancora non è stato deciso il nome. Scelta importante, con possibili ricadute anche politiche. Ogni riferimento al rosso, tanto per dirne una, finirebbe per assumere connotati politici e rischierebbe di imbarbarire unoperazione che invece punta tutto sul livello alto.
Lobiettivo di collocare il vino tra quelli di lusso è dimostrato anche dalla scelta dellenologo, che sarà quasi sicuramente Riccardo Cotarella, orvietano che si è imposto nel mondo ed è diventato il tecnico di fiducia di personaggi del calibro di George Clooney, Roman Abramovich e anche di Silvio Berlusconi.
E questo è laltro dato sensibile, che potrebbe rendere più amaro il vino dalemiano. Cotarella è un enologo di fama mondiale e non bada di certo allappartenenza politica dei clienti e tantomeno dei vip che si affidano ai suoi consigli. Ma i tempi sono quelli che sono, e cè da scommettere che, quando la cosa diventerà ufficiale, qualcuno griderà al complotto, applicando la proprietà transitiva al terzetto DAlema-Cotarella-Berlusconi.
Due politici, un premier e un ex premier; il leader del centrodestra e uno degli azionisti di maggioranza del Pd; con lo stesso enologo. Roba da scatenare retroscena su un nuovo «dalemone», ma in versione country chic. Un inciucio innaffiato da un vino rosso umbro. Costosissimo però.
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