Triste il destino di Red tv, già Nessuno tv, che dal 1 marzo chiude i battenti e manda a casa 14 giornalisti: «Questa è lultima settimana di lavoro, è stato bello» scrive sul suo blog uno dei neo disoccupati, lex candidato alle primarie del Pd Mario Adinolfi. Colpa della crisi? No, di Massimo DAlema, che della televisione, anzi era, il padre padrone. Parola di Adinolfi, che al Giornale si lamenta così: «I miei tredici colleghi, assunti a tempo indeterminato, saranno in cassa integrazione. I quattro co.co.co sono già stati fatti fuori a gennaio, senza nessuna tutela». Il presidente del Cda di Red Tv, Luciano Consoli, prova a minimizzare, con esiti disastrosi: «Non è vero che chiudiamo. La cassa integrazione è stata presa in accordo con i sindacati come misura cautelativa. E comunque vada i programmi proseguiranno con le produzioni inedite realizzate in questi mesi». Insomma, mandando in onda la roba darchivio.
In realtà tutto dipende dai fondi per leditoria 2010, inseriti nel decreto Milleproroghe che sarà approvato in settimana. «Sarà pure colpa del ministro Giulio Tremonti e dei suoi tagli ma qualcuno mi deve ancora spiegare la tv di DAlema sia lunica delle testate coinvolte dal taglio a mandare subito i suoi dipendenti in cassa integrazione». Un licenziamento «preventivo», insomma. La risposta alla domanda la da lo stesso Adinolfi: «Chi ha messo i soldi aveva la copertura dellanticipazione bancaria in cambio dei soldi pubblici, e ora nessuno vuole mettere un euro e rischiare di non vederlo mai più».
Una brutta fine per lex Nessuno tv, «gioiellino fatto in casa e comprato a zero euro da DAlema solo per fare un dispetto alla Youdem», il network televisivo voluto dallallora segretario Walter Veltroni e sul quale, stando alle indiscrezioni, dovrebbero convergere gli sforzi della macchina da guerra Pd in vista delle Regionali. Ma lannessione imposta dal Líder Maximo non ha dato i frutti sperati. Anzi, sin da subito la manina dellex premier si è affrettata a staccare qualche mela considerata bacata. Un esempio? Il primo a perdere il posto è stato Massimo Caprara, direttore e fondatore. Cacciato per far posto allembedded Francesco Cundari detto Ciccio, uno dei giornalisti nati nella culla del Riformista, dalemiano dacciaio e, a dire di Adinolfi che lo conosce bene «imitazione vivente di Baffino, nonché fratello di latte di Matteo Orfini», consigliori di DAlema e capataz dellinformazione Pd. «Cundari è stato bocciato allesame da giornalista e senza uno straccio di laurea, come il suo capo».
A garanzia della «copertura politica» di Red tv DAlema aveva promesso una selva di volti noti come Lucia Annunziata. Per far loro posto sono stati cancellati, a colpi di bianchetto televisivo, tutti i programmi «politici». «Siamo diventati un rosario televisivamente inguardabile», è lamaro sfogo dellex redattore di Red tv.
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