E la Falk porta in scena la leggenda di Maria Callas

Valeria Pedemonte

da Milano

È tornato al Teatro Carcano di Milano il monologo Vissi d’arte, vissi d’amore, un testo su Maria Callas, scritto e interpretato da Rossella Falk, con l’impianto scenico e regia di Fabio Battistini. Oggi tutti giurano di averla conosciuta, avuta come amica, addirittura vista pochi giorni prima della morte. Dicono... Una cosa è certa. Quando ci fu la prima commemorazione alla Scala, un mese dopo la sua scomparsa, Carlo Maria Giulini, che l’aveva diretta nella celebre Traviata del 1955 con la regia di Visconti, chiamato - con altri - in palcoscenico perché desse il suo contributo all’artista, mormorò con bassa ed emozionata voce: «Solo oggi noi ci rendiamo conto di non averla abbastanza amata». In attesa del trentesimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta a Parigi il 16 settembre 1997, si preparano mostre con cimeli più o meno autentici, si provvede alla riedizioni o a nuove biografie.
Ultimamente nell’Oltrepò Pavese si è celebrata una messa in una chiesa stracolma con un sindaco con tanto di fascia tricolore.

Il soprano Barbara Costa, chiamata a cantare (bene) in chiesa, ha avuto giovamento nella carriera e nuove scritture: questa è la Callas. Rende oro ciò che tocca con il suo nome. Tanto è stata grande, ma infelice in vita, tanto il suo nome eccita un pubblico che magari non è mai stato all’opera, ma che puntualmente conosce tutto della Callas.

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