E alla fine Mosley scrive: «Non è quello che sembra»

Lettera agli Automobil club tedeschi: «Non ho sbagliato io ma quel giornale»

nostro inviato a Sakhir (Bahrein)

In molti, nel paddock nel deserto, sostengono che mister Max Mosley dovrebbe starsene un po’ zitto. Dunque, non scrivere, non rispondere. Invece, ieri, ecco l’ennesima missiva, stavolta indirizzata al presidente dell’automobil club tedesco, la più potente associazione d’Europa: «Se fossi stato fermato per eccesso di velocità o perché guido in stato di ebbrezza, allora sì, mi dimetterei subito – spiega il presidente della Fia - . questo è invece uno scandalo giornalistico, ottenuto tramite immagini illegali della mia vita privata. Per cui, anche se a molta gente può sembrare inaccettabile, si tratta di qualcosa di innocuo e completamente legale. Molte persone, nei loro letti, fanno cose o hanno abitudini che altri giudicano ripugnanti; ma finche le fanno in privato, nessuno deve obiettare. Ciò che ha offeso non sembra essere quanto ho commesso, ma che sia diventato pubblico. Però io non c’entro in questo, anzi ho fatto tutto il possibile perchè rimanesse una vicenda privata. Sono stato vittima di una disgustosa cospirazione. Va da sé – prosegue Mosley – che il cosiddetto elemento nazista della vicenda è pura invenzione: sarà chiaro durante il processo. Quel giornale (News of the world, ndr) ha inventato quell’elemento per rendere più piccante la storia e introdurre il mio passato familiare. In sintesi: io non ho fatto nulla di sbagliato, semmai è il giornale ad aver sbagliato. Per questo li ho querelati. Ritengo che la gente del 21esimo secolo non si debba preoccupare per le abitudini sessuali private se queste sono legali e innocue. Ed è ciò che metterò in evidenza durante l’assemblea Fia».
Nella lettera, Mosley ha inoltre sottolineato di avere il supporto di venti automobil club e, potenzialmente, di altri cinquanta. Ieri, però, al coro che chiede le dimissioni, si sono aggiunti i club statunitense e australiano.

E Flavio Briatore ha ribadito: «Non commento, è inutile. È una questione interna alla Fia su cui noi team non abbiamo alcuna possibilità d’intervenire. Siamo come i cittadini dello stato italiano che vorrebbero cambiare tanti membri del governo, ma non possono».

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