E Gattinoni fa sfilare anche la «passione azzurra»

Anna Maria Greco

Sulla vittoria dell’Italia ai Mondiali Guillermo Mariotto aveva scommesso da almeno un mese. E lo stilista di Gattinoni, di padre nato a Caracas da un emigrato veneziano e madre venezuelana, aveva messo in lavorazione uno svolazzante abito di chiffon plissé azzurro, dal corpetto ricamato col tricolore e una borsetta a forma di pallone da calcio. Per scaramanzia, non se n’è parlato fino a ieri, quando a sorpresa il modello per i Campioni del mondo è apparso sulla passerella dell’Auditorium.«L’Italia doveva vincere - commenta lo stilista- ne ero sicuro. E il mio omaggio d’alta moda era già pronto».
Il tema della sfilata di Gattinoni è l’Amore, con un grande cuore di riflettori rossi sullo sfondo, e quello azzurro è l’abito della passione sportiva. D’effetto ben diverso l’amore violento, con una modella che sembra una terroriste-kamikaze cecena o palestinese, avvolta nel chador nero con la parola «amore» in arabo sulla fronte e file di pietre laviche che s’incrociano sulla sofisticata camicia, come una micidiale cintura esplosiva. C’è poi l’amore intercettato, con la divetta vestita di lingue verde-penicillina, che tratta al cellulare con qualche potente offrendo le sue prestazioni in cambio di una scrittura. «Meschino», lo definisce Mariotto, che dedica la collezione a Papa Ratzinger, ispirandosi ad uno dei suoi discorsi e chiudendo con il modello dell’amore mistico, avvolto nel peplo bianco e luminoso della castità.
Se la borsetta da sera di Gattinoni può essere un mini-pallone, quelle che si accompagnano alle creazioni di Lorenzo Riva, in omaggio al suo maestro Balenciaga, sono pochette preziosissime tempestate di brillanti disegnate dall’americana Lana Marks (che ha tra le sue clienti Laura Bush). Borse da premi Oscar: una in particolare vale 80 mila euro ed è stata portata da Charlize Theron nell’ultima cerimonia di Los Angeles. Nel cortile di palazzo Valentini sfilano abiti importanti e costruiti, per donne come Wally Simpson e Maria Callas. Come quello viola con una gonna che si allarga in tre pouff di raso sorretti da sottogonna con cerchio metallico o quello nero con rose e fiocchi di cristalli applicati o la bianca, gigantesca clessidra di gazar che veste la sposa. I gioielli, dalla parure matrimoniale con fili di perle,cristalli di rocca e diamanti e orecchini pendenti a fiamma al bracciale a borchie un po’ deco, sono firmati Molayem.
Sexy e insieme romantica è la donna del libanese Tony Ward, che nella sua sesta apparizione ad AltaRoma minimalizza le sovrabbondanze di gusto arabo e cerca un’eleganza più europea: coperta di paillettes la passerella di sogno accoglie modelli che esaltano il ricamo e i tessuti ricercati, le scollature e le applicazioni di pietre luminose. Ci sono anche gonne a palloncino, ma sotto il baby-doll compaiono i pantaloni.
Giochi d’acqua e numeri simbolici nella performance di Susanna Liso per Le Tartarughe sulle età della donna, ideata da Rossano Giuppa. Per la bambina come per la femmina in fiore e l’anziana dai lunghi capelli bianchi le zip tracciano righe sui vestiti, aprono squarci nelle maniche, segnano spazi nelle gonne. Fiori e geometrie nella maglieria i cui patchwork si scompongono grazie ad automatici in mantelline, sciarpe, ponchi. Cerchi metallici intrecciati di fili d’oro e d’argento diventano corpetti armatura su mise di seta e il feltro di lana modella abiti-scultura.


Oro e argento, gemme e cristalli anche per Gianni Calignano che cesella abiti di chiffon, tulle e voile a balze e doppio strato, body incrostati di pizzo e pietre e camicie-bustier dalle maniche a palloncino su pantaloni a sigaretta.

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