E Gattinoni torna a far brillare le star

RomaNel 1951 Vogue pubblicò in copertina una foto di Ingrid Bergman con un magnifico abito creato per lei da Fernanda Gattinoni. Fu così che il pubblico americano scoprì la griffe di alta moda nata a Roma alla fine degli anni ’40.
Nell’atelier arrivò Lana Turner, annunciata dalle nomination all’Oscar e Fernanda si sorprese di fronte alla femme fatale dello schermo che dal vivo era «piccola, minuta e timidissima», racconta il manager della maison Stefano Dominella. Erano gli anni di Hollywood sul Tevere, di Cinecittà e della Dolce Vita e Audrey Hepburn nel ’56 divenne Natasha in «Guerra e pace» con i modelli disegnati per il film da madame Gattinoni. Kim Novak si fece conquistare dallo stile di pizzi e drappeggi. Anna Magnani si appassionò alle petites robes noires e ne commissionò all’atelier una microcollezione. Le usava 2-3 volte, poi le regalava all’amica Marisa Merlini. E ora la figlia dell’attrice li ha prestati a Gattinoni per la mostra che si apre con la kermesse di Alta Roma: «Fernanda Gattinoni. Moda e stelle ai tempi della Hollywood sul Tevere». Al museo Boncompagni Ludovisi taglia il nastro il sindaco Gianni Alemanno con la first lady Clio Napolitano.
Piccole sale, 23 grandi capolavori, tra costumi di scena e abiti privati di 5 dive del cinema, estremamente diverse ma accomunate dalla fedeltà alla griffe. Sui manichini, modelli cui la patina del tempo non vela la sempre attuale eleganza. Sui muri, grandi foto che li ritraggono indossati dalle stelle nei film o sui red carpet. L’abito a sirena nero della Novak, con lo scollo all’americana; la linea Impero dei famosi modelli della Hepburn-Natasha; il mantello di velluto nero e seta avorio della Magnani; i corpini drappeggiati e le gonne a corolla della Turner; il vestito in pizzo bianco indossato dalla Bergman in «Europa 51» di Rossellini. La mostra, curata da Sofia Gnoli, è già stata all’Istituto italiano di cultura di Parigi e in «pillole» di 6 abiti è ospitata anche da Palazzo Valentini, dov’è stata inaugurata dal presidente della Provincia, Nicola Zingaretti. Dominella annuncia che, superando mille difficoltà, si sta già lavorando alla seconda parte: quella che nel 2014 festeggerà i 70 anni della maison. «Oltre agli abiti d’archivio delle star - dice il manager- ci saranno quelli delle donne di potere, le “signore con i baffi“: Golda Meir, Fara Dhiba, la regina di Danimarca, quella di Grecia». Non mancheranno i recenti modelli-manifesto, provocazioni in passerella. Già ci si interroga su quale sarà quella della sfilata di domani al Santo Spirito in Sassia.
Perchè, dopo il preludio di mostre, libri (da quello su Ferrè a quello su Versace)e inaugurazioni (della prima boutique in Europa di Tory Burch), oggi si entra nel vivo e AltaRoma fa il suo omaggio a Fausto Sarli, scomparso il mese scorso dopo aver creato l’ultima collezione.


Sfileranno gli angeli mediterranei del grande maestro napoletano, interpretati anche dalla top model Maria Carla Boscono: capi nei colori del nostro mare, ultimati dallo stilista Rocco Palermo, che da anni affiancava Sarli e proseguirà la sua avventura insieme al manager della maison, Alberto Terranova.

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