E la giacca diventa una seconda pelle

Pronunciare il termine classico nella moda procura lo stesso effetto della parola amore alla fine di una relazione: ti scheggia i denti. Per questo ieri a Firenze abbiamo cercato nuove definizioni per raccontare la rivoluzione del formale. «Abbiamo cambiato le regole perché il classico è in difficoltà in tutto il mondo», dice Giovanni Bianchi, uno dei giovani alla testa del marchio Lubiam che festeggia cento anni di storia e quattro generazioni d'imprenditori. Il rinnovamento passa attraverso la vestibilità, più sottile, e la tintura in capo effetto usato. «Una svolta che ci ha premiati con un incremento delle vendite del 30 per cento» comunica Bianchi annunciando che il colore del prossimo inverno è il blu Napoli, un tono che ha dentro la luce. «La parola che ci piace di più oggi è stile contemporaneo per esprimere il nostro bagaglio culturale», spiega Maria Teresa Nicoletta, l'elegante titolare della Belvest. «Abbiamo cambiato il volto al sartoriale attraverso nuove proporzioni e un fitting più slim», aggiunge la signora mostrando un cappottino di lana e cashmere double, carezzevole come un guanto, in un meraviglioso tono di blu zaffiro da portare con una giacca di cashmere a quadri che sta in un pugno. Da Scuderi la parola nuova in fatto di giacche è avvolgenza: costruzione a camicia, assenza di fianchetti e di fodera, tessuto canneté in lana e cashmere in un tono di blu marino. Le nuove regine del guardaroba maschile sono a proprio agio fra l'aplomb di un capospalla e la tenerezza di una maglia.
Heritage sceglie per esempio un tessuto di maglia per tagliare al vivo un modello che da una parte è spigato e dall'altra in tinta unita. Insomma sempre di più l'uomo esige proposte con tante anime come quella di Rodrigo che s'indossa anche per spostarsi in motorino: in cotone leggermente stretch si allaccia con zip e bottoni e si chiude fin sotto il collo. L'idea più originale, tuttavia, si può scoprire non solo in fiera da Havana&Co.

ma anche nelle belle vetrine del negozio Raspini a Firenze: una giacca in flanella grigia con ricami in filo di lana che riproducono gli ironici disegni di Brunetta Mateldi, una cronista dell’epoca di Giovan Battista Giorgini, elegante signore che organizzò nel 1951 la prima sfilata di moda italiana nella Sala Bianca di palazzo Pitti.

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