TrevisoQuale posto migliore della Marca trevigiana per tenere a battesimo la prima edizione del Gran premio ciclistico «Padania»?. Nella provincia più leghista del Veneto, e quindi più leghista dItalia, i 400 ciclisti attesi per domani si sarebbero dati leale battaglia a colpi di pedale e, al termine, sarebbe uscito il campione padano, con tanto di maglia griffata Carroccio e bacio della miss di turno. Piccolo particolare: a Montebelluna, città dove era previsto larrivo e gran parte del percorso, governa (caso più unico che raro a queste latitudini) una giunta di centrosinistra guidata da Laura Puppato, prima dei non eletti per il Pd alle ultime elezioni europee. Un particolare non di poco conto se è vero, come è vero, che domani il Gran premio «Padania» non si farà proprio perché la Puppato ha detto no.
«La politica è una cosa, lo sport unaltra - ha tuonato la sindachessa sulle colonne del Gazzettino -. Mi pare di tornare indietro allepoca fascista. E avrei detto la stessa cosa se, al posto del simbolo del Carroccio, sui cartelli della manifestazione sportiva ci fosse stato quello del Partito democratico».
Non che ci abbiano creduto in tanti a questultima osservazione, ma il divieto, comunque, è rimasto: il Gran premio «Padania» andatevelo a fare da qualche altra parte. Anche perché, insiste la Puppato, la manifestazione si sarebbe dovuta svolgere lungo 140 chilometri di percorso in concomitanza col campionato nazionale di ski roll. Ma è colpa dello ski roll o di Alberto da Giussano?
«Ma dai - è sbottato Flavio Baratto, segretario della Lega nord di Montebelluna - abbiamo depositato tutti i documenti l11 maggio scorso e nessuno ci aveva segnalato problemi. E nemmeno quando sono andato a parlare col sindaco Puppato ci ho capito qualcosa, visto che non mi ha permesso di esprimere le mie ragioni. Poi ho letto il comunicato: «La denominazione della manifestazione 1° trofeo Padania Città di Montebelluna risulta non coerente con le precedenti denominazioni e non permessa». Tutto chiaro, no?».
Chiarissimo. Il problema, adesso, è andarlo a spiegare a tutte quelle società ciclistiche che si erano organizzate per la tradizionale gara di Montebelluna e a cui la denominazione della manifestazione non interessava un fico secco. Padania o Città di Montebelluna, per chi pedala, pari sono. Per la Puppato e per il suo Comune, isolato bastione contro lavanzata generalizzata delle truppe leghiste nella Marca, questo affronto non poteva invece essere tollerato.
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