E i giottini trasformano il «dolore» del 2001 in business

È ancora tutto in alto, altissimo mare. Nel senso che non si sa quali e quante manifestazioni verranno fatte, se saranno due, tre, quattro o una tutti i giorni. Se ci saranno solo quelli «buoni», oppure se arriveranno anche i «cattivi» chiamati a raccolta per un amarcord dei tempi andati. Come e in che forma si svolgeranno il momento collettivo di commemorazione a Piazza Alimonda, ribattezzata dai no global «Piazza Carlo Giuliani», la fiaccolata verso la Diaz, oltre alla grande incognita per il raduno del 23 pomeriggio che in teoria dovrebbe chiudere simbolicamente le iniziative dedicate al G8. Però. Però nel decennale di quei giorni sventurati a Genova 2001 che sventurati lo furono davvero per il sangue, i feriti, la violenza e una vita finita in mezzo a una strada, al modo per batter cassa si è già pensato trasformando sangue e aggressioni in business. Come? Mettendo in vendita magliette (dieci euro l’una) e vari gadget da distribuire alle iniziative culturali previste in città.
Per carità: tutti gli eventi organizzati - di quelli sì c’è un programma fatto e quasi finito - per i dieci anni del G8 sono autofinanziati. Comune, Regione e Provincia mettono a disposizione i locali gratuitamente, ma poi ci sono le spese per montare e smontare i palchi su cui fare incontri, concerti, c’è la Siae e tutto ha un costo. Pure il ricordo.
«L’unico fondo è il contributo delle iscrizioni delle associazioni che partecipano agli eventi - spiega la coordinatrice del coordinamento “Verso Genova 2011”, Rita Lavaggi -. Poi ci sono i contributi dei simpatizzanti e quelli della vendita dei gadget». Quindi sul banchetto prima entrare alla mostra «Cassandra» a Palazzo Ducale sulle idee del 2001 e i fatti del decennio, ricostruzione fotografica e cronologica di questi ultimi dieci anni, ecco che troverete anche la t-shirt bianca con la scritta «Genova 2001-2011. Loro la crisi, noi la speranza». Così come borse, borsette e chissà cos’altro, dovrebbero essere messi in vendita durante tutte le altre iniziative organizzate per la ricorrenza. Tante, tantissime. Più di trecento in un mese, assicurano i promotori, dal 24 giugno al 24 luglio. Quindi oltre alla mostra al Ducale dal nome evocativo «Cassandra», colei che conosce il futuro ma è condannata a non essere creduta, ci saranno tavole rotonde, rassegne di film, convegni, concerti, tornei di calcetto. Erri De Luca a tenere incontri, Vittorio Agnoletto a presentare libri. Di tutto e di più, insomma.
E guai a ridurre questo decennale alle manifestazioni di piazza. «È riduttivo restringere solo alla piazza l’insieme delle iniziative - spiegano dal coordinamento -.

Vediamo se ci sono le ragioni per una ritrovata unità d’azione per il futuro. Cerchiamo di avere il quadro generale per una stagione radicalmente diversa rispetto a quella di dieci anni fa. Capiamo se ci sono i contenuti».

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