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E per l’autunno dalie e gladioli in stile anni ’50

«Le rose ci sono tutto l’anno: il girasole è legato all’estate e ha il fascino della brevità». Donna Brown, flower designer impegnata anche in allestimenti e ristrutturazione di giardini, preferisce le rose «da giardino» a quelle «troppo perfette». «La rosa, per i fioristi, è come il pane: si adatta a tutto e dura molto. Il girasole, come i lillà e le peonie, esercita un’attrazione tutta speciale, perché è più raro». La designer canadese ha curato le composizioni per la prima dell’«Europa riconosciuta» per la riapertura del Teatro alla Scala di Milano: «Hanno voluto le rose e mi sono ispirata all’iconografia storica dell’opera e della sua epoca: rosse all’esterno, crema per gli interni. E ho giocato con gli “accessori”: frutta, verdura, posizione, volume». La scelta di un fiore dipende anche da fattori culturali: «In Canada amiamo garofani e gladioli ma, in Italia, non sono molto apprezzati, un po’ come i crisantemi fuori dal Giappone. Ed è un peccato.

Per l’autunno, un mazzo di dalie e gladioli è l’ideale, con i loro colori forti e le forme in contrasto, in stile “vintage”, che richiama gli anni ’50».

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