E l’avanguardia si sposta a Lambrate tra accademie e designer nordeuropei

Il design anima sempre più l’ex quartiere operaio di Lambrate, nuova zona «calda» del Fuorisalone, con un focus sul design nordeuropeo più innovativo e di ricerca, in omaggio alla tradizione industriale di quest'area. Se negli anni del boom economico le fabbriche di Lambrate hanno sfoggiato vere e proprie icone pop come la MiniMinor, la Lambretta o le macchine del caffè della Faema, oggi sono i giovani creativi a dettare la linea di rinascita del quartiere, grazie anche all’impulso di alcune tra le maggiori scuole del settore, dalla Domus alla Scuola Politecnica, alla Design Academy di Eindhoven. Ed ecco che in una Milano sempre più avanguardista e policentrica, anche le fabbriche e i loft dismessi diventano location ideali per la sperimentazione e per eventi più o meno patinati. Per il Fuorisalone 2010, la scelta spazia tra oltre 30 designer e istituzioni internazionali. L’Olanda punta sui progetti avveniristici di Marteen Baas in via Massimiano 25: pezzi unici, come la credenza in acciaio «The Shell» commissionata da Design Miami per il premio «Designer of the Year», o un'originale applicazione scaricabile sull’I-phone a 99 centesimi. Con lui i creativi olandesi più all’avanguardia, da Neils van Eijk & Miriam van der Lubbe, fino a Frederik Roijé e Laikingland, senza dimenticare due importanti istituzioni, la Design Academy di Eindhoven e il Royal College of Art di Londra, espressione della nuova generazione di designer.
Nella notte bianca di zona Ventura il pezzo forte è la mostra «13.798 grammi di design», curata da Maria Cristina Didero e Susanna Legrenzi per LAP - Lambretto Art Project (via Arrighi 19). L’esposizione invita oltre 40 tra firme emergenti e designer internazionali a confrontarsi con la loro creatività a partire dalle origini del successo di un prodotto. Dal cemento crudo alle plastiche ultraleggere, da miniaturizzazioni a fuori scala, i progetti impongono una riflessione attorno al ruolo chiave del design contemporaneo, impegnato ad anticipare urgenze, bisogni e desideri sempre più complessi. In via Ventura, lo spazio Plusdesign presenta in anteprima i nuovi oggetti d’arredo in edizione limitata: dallo specchio nero di Massimo Barbierato al tavolino in terracotta «Cobogò Coffee Table» dei Fratelli Campana, fino alle «Sedie in libertà» di Lorenzo Damiani; in mostra anche i progetti di Philippe Malouin, Liliana Ovalle, Martin Saemmer, Robert Wettstein e degli artisti Marina Fulgeri, Oscar Tuazon e Walter Visentin.

Da segnalare, sempre in via Ventura, gli interventi di «Flat design» (con i lavori di Fabio Novembre, Karim Rashid, Laura Massa) e quelli della mostra «Ten Small Atlases», che ospita dieci firme internazionali già protagoniste della fiera internazionale Design Miami.

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