Paolo Marchi
Che per arrivare in nazionale sia meglio giocare in un grande club metropolitano piuttosto che in una squadra di provincia che lotta per la salvezza o, peggio ancora, non giocare affatto, è di una evidenza lapalissiana: qual è il commissario tecnico che convoca un disoccupato o quasi? E se poi il club che ti ingaggia è il Real Madrid, niente di più logico che un entusiasta Cassano si lasci andare a dichiarazioni lapidarie come quella fatta a livello di nazionale e di campionati del mondo in Germania.
Aveva detto lex romanista: «Giocando nel Real sono sicuro che andrò ai Mondiali», per poi aggiustare di poco il tiro per non apparire presuntuoso e spaccone: «Convincerò Lippi a portarmi in Germania», ovviamente giocando ed entrando in gran forma. Che è poi quello che si aspetta il commissario tecnico di unItalia che ha bisogno di piedi buoni e, possibilmente, pure di teste a posto.
Cassano e la maglia azzurra: a sfogliare le statistiche non è che il barese labbia indossata chissà quante volte: otto in tutto. Lesordio il 12 novembre 2003 a Varsavia contro una Polonia vittoriosa per 3-1, suo il gol del momentaneo 2-1. Il pugliese sarebbe andato a segno anche agli Europei del 2004 in Portogallo, prima la rete del pareggio, 1-1, con la Svezia, poi quella di un inutile 2-1 contro la Bulgaria. Era il 22 giugno. Un anno dopo, il 4 giugno a Oslo, lultima apparizione in uno 0-0 contro la Norvegia. In fondo tutto secondo logica visto che ha poi perso mezza stagione con la Roma.
Così Lippi ha avuto buon gioco nel trattare il tema: «Cassano è sicuro dei mondiali? È normale, come lo sarebbe per qualsiasi giocatore.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.