E la Milano-Bergamo ingrana la «quarta»

Stop alla pubblicazione delle solite foto dei forzati del volante. Quelle che immortalano pendolari infilati nell’inferno autostradale della Milano-Bergamo dove si viaggia a nemmeno trenta chilometri all’ora. Immagini destinate al macero.
Già, perché da ieri è realtà la quarta corsia dell’A4 Milano-Bergamo. Aperta e nei due sensi di marcia, quattro corsie con tanto di barriere antirumore. Alle spalle ci sono ventisei mesi di lavoro, 40mila tonnellate di acciaio (il peso di quattro Torri Eiffel) e 455 milioni di euro d’investimento. Ma, avverte Tonino Di Pietro «non basta»: «La quarta corsia ci voleva ma il problema del traffico si è spostato più avanti, sulla tangenziale nord. La quarta corsia è una pedina dello scacchiere: per il completamento dell’area metropolitana milanese sono necessarie BreBeMi, Pedemontana, Tem e Rho-Monza».
Guarda al futuro il ministro delle Infrastrutture - «Ci sono le condizione per fare, vogliamo nel 2008 rispettare il programma per la Lombardia» - mentre Roberto Formigoni prima di ringraziare «chi c’è stato a far squadra contro i boicottatori» fa un salto indietro, al 1996. «Eravamo soli a porre il potenziamento di quest’arteria, a richiedere con forza la quarta corsia. Nessuno ci seguì, allora: non il governo, non i vertici dell’Anas, non quelli della società autostrade né le province e i comuni interessati». Dopo però «si è fatta squadra» che è «fondamentale» contro «i boicottatori attivi». E nel mirino del Governatore finiscono «gruppi e partiti politici che si muovono sulla base di pregiudiziali ideologiche e vivono sul “no”». Ma, attenzione, i «boicottatori» sono sempre «in azione»: «Interessi localistici che esercitano una visione miope e distorta del territorio. Certi interessi economici tesi a limitare la concorrenza. Interessi contrari alle esigenze di crescita e di sviluppo della nostra gente e della nostra economia».
Virgolettato che include i veti, le difficoltà presunte e i problemi inesistenti sollevati dai «boicottatori in servizio permanente effettivo» che, adesso, sono in azione contro BreBeMi e Pedemontana. «Opere di cui il Paese ha bisogno» chiosa Formigoni e di cui, aggiunge Raffaele Cattaneo, i cantieri «saranno avviati nei tempi indicati» ovvero «l’appuntamento per BreBeMi è fissato per il 14 giugno 2009, mentre per Pedemontana l’avvio è in calendario per il 10 marzo 2010».
Scadenze che - parola dell’assessore lombardo alle Infrastrutture - rimarranno «fisse e non si sposteranno neppure di un giorno». Certezza ribadita pure da Di Pietro e motivo in più che spinge la Regione Lombardia, fa sapere Formigoni, a «realizzare una nuova legge per trasferire i compiti istruttori dei ministeri necessari per realizzare le opere, da Roma a Milano». Come dire: «La sburocratizzazione è necessaria per realizzare le opere».
Impegno di un’amministrazione che guarda avanti ma, rimarca Formigoni, anche col contributo di «una classe dirigente che abbia volontà, determinazione e capacità di prevedere e prevenire i problemi e i nodi da risolvere». Sintesi del gioco di squadra che, spiega Cattaneo, consentirà tra l’altro di realizzare la bretella che collega Malpensa all’autostrada A4 entro il 31 marzo 2008.


Infrastrutture indispensabili che spingono Autostrade per l’Italia a mettere sul piatto investimenti per 6 miliardi di euro spalmati su dieci anni per potenziare la rete autostradale attraverso la costruzione di terze e quarte corsie sulle tratte esistenti.

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