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E Moratti ordina la settimana del silenzio

da Milano

Chi sta col Mancio non si vergogni, a volte le debolezze rendono umani. All’Inter è così, non è facile neppure per il miglior allenatore della presidenza Moratti figlio: qui tutto acquista velocità, ha fatto più notizia Adriano senza casco in motorino del sorpasso del diesel sulla benzina, e se l’Imperatore spinge il San Paolo in Libertadores è solo un problema in più per Mancini.
Da buon milanese, peraltro residente, Mario Beretta alla vigilia di Inter-Siena si è vergognato: «L’Inter? Se vince con undici punti di vantaggio è un campionato che non dà soddisfazione, se lo vince con uno solo allora significa che ha faticato». Poi è venuto a San Siro e alla fine ha dovuto lasciare lo stadio in tutta fretta, perché è uno sporco milanista, gli hanno urlato due imbecilli e basta. Invece qualcuno ha riferito che se non interveniva una volante rischiava il linciaggio. Comunque Mancini stia tranquillo, la notizia dell’esonero di Hector Cuper è proprio un’altra sciabolata, il Parma ci crede perché si è accorto che l’Inter è a pezzi. Fino a un nanosecondo prima sembrava ci credesse di più l’Empoli. Dicono che dopo colloquio a quattr’occhi, Ghirardi abbia notato un pallore esagerato sulla faccia dell’hombre vertical. Però la fantasia non ha limiti. Ieri qualcuno calcolava che se Catania-Roma finisse 16 a 16, al Parma non basterebbe neppure vincere 6-0. Quindi coraggio che bisogna farne tanti. Anzi di più. Comunque non ci sarà Cuper ma Andrea Manzo, allenatore della Primavera con un precedente freschissimo: domenica mattina ha affrontato al centro Facchetti l’Inter e ha perso 4-2 con tre rigori trasformati da Fatic. Dovevano assumerlo una giornata prima, ma ognuno può immaginare i titoli di lunedì se il risultato si trasferisse dalla Primavera alla prima squadra.
L’ultima da tamponare è la notizia di Ibrahimovic che gioca. È fermo dal 23’ del secondo tempo di Lazio-Inter, 29 marzo. Mancini con tanta buona volontà si è solo lasciato scappare che se riesce a fare qualche allenamento questa settimana magari lo convoca. Ad Appiano Gentile gli inservienti confermano che Ibra sta pregando il Mancio di schierarlo, ambienti più autorevoli assicurano che la squadra va al Tardini con quelli sani. E allora lo svedese sarà costretto ad attaccare al muro l’allenatore per persuaderlo, questo già si dice perché all’Inter tutto corre veloce, tutti sono delegittimati e ognuno si sente in dovere di esagerare. Questo grazie anche ai tesserati, ufficiali o meno. Dalla simpatica uscita del dottore che nella settimana della partita scudetto annuncia le sue intenzioni, a Luis Figo che spiega come la sua voglia di giocare un’altra stagione prescinda dai desideri dell’allenatore.
Inseguito sotto Saras e sotto casa, Moratti ha chiesto tregua: «Questa settimana sto tranquillo», lasciando intendere di non tampinarlo perché altrimenti qualcosa dice e chissà con quali conseguenze. Ora gli leggono il labiale anche quando sta nel tinello con la signora Milly, è una vita stracciata.
A Roma invece tutto gira: è lì meritatamente, è in rimonta, ma non è vero che non ha nulla da perdere dopo aver inseguito per tutta la stagione e qualcuno non lo nasconde: «Sarebbe un delitto non crederci - ha confidato Alberto Aquilani dato in trattativa proprio con l’Inter -. Ci giocheremo tutto in 90 minuti, dovremo battere il Catania e sperare che l’Inter non vinca a Parma. Dopo lo scontro diretto abbiamo capito che non siamo inferiori a loro». Gli hanno chiesto se secondo lui l’Inter dovrebbe aver paura e lui: «Secondo me loro non hanno paura, ma dovrebbero averne perché la Roma è ad un solo punto». Francesco Totti invece è stato scaramantico e categorico: «L’Inter vince, è scritto, perciò... Vinceranno Inter e Roma e lo scudetto andrà ai nerazzurri».
Ieri i duellanti hanno riposato, nel pomeriggio l’Inter riprende ad Appiano con Stankovic in pieno recupero, grossi dubbi su Chivu. La Roma fa altrettanto radunandosi alle 16 a Trigoria, in buon recupero Mexes e Perrotta.

Le duellanti non hanno nessuno squalificato dal giudice sportivo, una giornata a Izco del Catania, ma sono stati fermati tre del Parma: Rossi, Dessena e Mariga. Se uno dice che la squadra ideale da incontrare domenica è il Parma?

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