E il «padano» Salvini fa il coro della pace: «Alemanno uno di noi»

Chi di coro ferisce, con un coro si riscatta. O almeno ci prova. Testi e fantasia di Matteo Salvini. L’eurodeputato leghista, preso di mira anche dalle parti del centrodestra per il video girato a Pontida che lo ritrae circondato da militanti padani che intonano un coro da stadio contro Gianni Alemanno («Alemanno pezzo di m...»), si è esibito in una altrettanto canora marcia indietro. Ai microfoni di Radio Due Salvini, oltre ad assicurare che nel video in questione lui ha «uno sguardo di riprovazione, lo stesso di quando vedo dei gruppi su facebook che mi insultano: insomma, non me la prendo», ha improvvisato un coro scandendo, con la stessa metrica utilizzata dai leghisti il giorno prima, «Alemanno uno di noi!». Staremo a vedere se il coro «riparatore» avrà effetto. Fatto sta che Salvini ieri, incalzato dai conduttori del programma «Un giorno da pecora», ha chiamato Alemanno «povero Gianni», sottolineando di rispettare «i cittadini di Roma e mi auguro che il loro sindaco, che ha ereditato un debito pubblico enorme, riesca a coprirlo».
Non solo Roma: l’uomo simbolo del Carroccio milanese ha parlato anche della situazione nazionale, commentando che Berlusconi deve rispettare le scadenze poste da Bossi «altrimenti ci arrabbiamo, come recitava il titolo di un famoso film di Bud Spencer e Terence Hill». Uscirete dal Governo, domanda infine l’intervistatore. «Aspettiamo.

Se non succederà niente vorrà dire che l’appeal del Presidente del Consiglio nei confronti del popolo di Pontida sarebbe sicuramente inferiore rispetto a qualche anno fa». Bossi come si sta comportando? «Sta facendo il possibile e l’impossibile per tentarle tutte, il suo è un eccesso di generosità».

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