E in passerella sfila la lite lesbo

E in passerella sfila la lite lesbo

ParigiCosa fa muovere il mondo? «Sesso e soldi» rispondono all’unisono Jean Paul Gaultier e Roberto Cavalli che ieri sera si sono spartiti le luci della ribalta modaiola parigina con due eventi accomunati dalla ricerca di nuove armi di seduzione di massa. Il più simpatico degli stilisti francesi ha fatto sfilare una collezione donna per il prossimo inverno ispirata dalle straordinarie immagini della vita notturna di Parigi scattate negli anni Trenta da Brassai, un fotografo amico di Henry Miller.
Invece Cavalli ha inaugurato il suo nuovo e iperlussuoso quartier generale nella Ville Lumière con un evento per molti versi memorabile ivi compreso il lancio di una collezione di sex toys che comprende vibratori, manette e mascherine da scambisti.
C’è molto di più in questo incredibile palazzo (1.500 metri quadri su 7 piani al 261 di rue Saint Honoré) arredato con divani in visone, lampadari con chilometriche cascate di cristalli, polvere d’oro nei pavimenti e un’enorme vip room.
Senza l’inutile finale del litigio lesbo in passerella con tanto di dominatrix che esce dal proscenio, la sfilata di Gaultier non sarebbe mai caduta nell’ovvio e nella volgarità soprattutto grazie all’uso sartoriale del simbolo della censura. La grande X che segnala il grado di pornografia diventa quindi il taglio geometrico da cui nasce un meraviglioso tubino gessato, mentre moltiplicata all’infinito permette di costruire tutti i modelli con l’erotico gioco del vedo-non-vedo enfatizzato da accessori feticisti come gli anfibi Dr. Martens. Certo sul sex appeal calzaturiero pochi hanno scritto pagine importanti come Roger Vivier con il famoso modello indossato da Catherine Deneuve in Belle de Jour. Bruno Frisoni, bravissimo designer chiamato da Diego Della Valle, ha creato una nuova versione apposta per l’attrice oltre a una bella collezione ispirato ai semi delle carte da gioco. Sulla passerella di Margiela per la prima volta da qualche stagione ricompaiono dei modelli concettuali ma plausibili. Da Vivienne Westwood la presenza in passerella di un’ingombrante testimonial come Pamela Anderson sottrae troppo l’attenzione dai vestiti che non erano male soprattutto nella parte ispirata dai colori del Mantegna. Marithé e François Girbaud fanno colare la vernice bianca sulla quinta da cui escono le modelle per la sfilata di questo simpatico duo che ha sempre creato dei gran bei jeans.

Merci, negozio aperto al 111 di boulevard Beaumarchais da Bernard e Marie France Cohen, vende libri e abiti usati d’estremo buon gusto, articoli per la casa e collezioni d’abbigliamento firmate ma a prezzi decenti. Parte del ricavato viene devoluto in beneficenza. La coda ieri era impressionante.

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