McDonald's, nome conosciuto da grandi e piccini di ogni dove, è la più grande catena al mondo di ristoranti e fast food. Negli ultimi decenni, l'azienda statunitense ha rivolto lo sguardo al di fuori dei confini nazionali, piazzando avamposti in tutti i continenti, e oggi i suoi hamburger sono mangiati ogni giorno da circa 68 milioni di persone in 119 paesi del globo, per un totale di oltre 31 mila ristoranti: dalla Costa Rica allo Sri Lanka, dal Kuwait alle Isole Marianne, tutti conoscono gli archi dorati della grande catena, da tempo divenuta sinonimo, oltre che di hamburger, anche di globalizzazione e di diffusione della religione della «American way of life». L'Italia non è ovviamente rimasta a guardare e, dopo il primo insediamento datato 1985, ne ha ospitato sempre di più, arrivando alla ragguardevole cifra di circa 400 punti disseminati per tutto lo stivale.
Eppure, c'è ancora un territorio, in Italia, rimasto immune alla contaminazione, che non conta neppure un singolo McDonald's. Non un ristorante, non un McDrive per automobilisti, niente di niente. A detenere questo singolare record, che lo pone al di sotto di realtà quali Baghdad (ce n'è uno), Sarajevo (tre) e Baku in Azeirbagian (nove!) è la provincia di Savona, in Liguria. Il territorio di 1545 chilometri quadrati che va da Andora a Varazze e a nord fino alla Val Bormida, popolato da quasi 300 mila persone, ancora non è stato colpito dalla «McDonaldization». Un paradiso per antiamericani incalliti, puristi della dieta e seguaci delle dottrine di slow food: una terra incontaminata, alla quale sono ancora sconosciuti concetti quali «Big Mac», «Happy Meal» e «McFlurry», in cui gli unici a servire hamburger sono alcuni pionieristici paninari sopravvissuti nei reaganiani anni '80 e sopravvissuti all'estinzione. Certo, ci sono sempre la farinata e lo zemin di ceci, per non parlare delle catene di kebab (quelle, sì, hanno vissuto una vera espansione), ma c'è qualcuno, per la legge dei numeri, ma anche per un po' di sana concorrenza, o soltanto per provare qualche gusto un po' diverso, a cui non dispiacerebbe poter avere un McDonald's vicino casa.
Nessuno sa spiegare le motivazioni di questa bizzarra assenza. C'è chi ha provato a spiegarla con motivi politici, essendo stata Savona per lungo tempo provincia governata dal centrosinistra, ma la tesi ha vita breve non solo perché oggi a regnare vi è il centrodestra guidato dal presidente Angelo Vaccarezza, ma anche e soprattutto perché si possono trovare McDonald's anche nella rossa Genova e nella rossissima La Spezia. C'è chi invece ha ipotizzato che ciò sia dovuto al basso potenziale del bacino di utenza, ma anche questa tesi va a cozzare contro i fatti, facendo il confronto con altre realtà (c'è a Sanremo, meta di pellegrinaggi di centinaia di savonesi) e considerando l'enorme flusso turistico che la provincia ospita ogni anno.
Un mistero irrisolto, che però a breve potrebbe rivelarsi già superato, un incubo del passato da scacciare via: dopo tante false speranze, infatti si è fatta sempre più insistente, trasformandosi poi in una quasi certezza, la voce relativa all'apertura di un nuovo, fiammante, McDonald's a Savona, che sarà ospitato dal centro commerciale polifunzionale «Le Officine» nelle aree ex industriali un tempo occupate dalla Metalmetron. Un sogno (o un incubo) che diventa realtà, una notizia che ha colto di sorpresa l'intero territorio. Non solo tra pochi mesi aprirà un McDonald's in provincia di Savona: ci sarà un ristorante, un McDrive e persino un McCafé, per chi vorrà farci colazione. Una triplice alleanza che vuole colmare, in un colpo solo, la lacuna patita finora. Dopo decenni di attesa, petizioni su Facebook e sondaggi su Internet, anche la provincia di Savona potrà quindi vantare, al pari di Yemen e di Chisinau in Moldavia, il suo ufficiale avamposto di junk food americano.
Un fatto epocale, condito da alcuni scherzi del destino. Non può che essere una beffa del fato che, in una provincia quasi interamente colorata di azzurro e verde, la prima città ad ospitare la catena di fast food americani sia proprio Savona la rossa, ultimo grande avamposto della sinistra rimasto sul territorio.
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