da Milano
I rischi sono l'ultima cosa a cui vogliono pensare adesso i risparmiatori. Ma se non ci si fa prendere da un irrazionale panico e si è disposti a mettere nel proprio portafoglio un minimo d'incertezza in più, di occasioni sui mercati obbligazionari non ne mancano.
Si può insomma andare anche oltre a Bot e Btp, in cerca di rendimenti più alti, senza correre rischi eccessivi. I dissesti di alcune grandi banche internazionali hanno scosso la fiducia e fatto crollare tutto il mercato delle obbligazioni societarie, bancarie e no, che ora, di conseguenza, offrono rendimenti straordinari. Da alcuni corporate bond è meglio stare alla larga perché con il deteriorarsi della crisi i rischi d'insolvenza aumentano, ma altri sembrano delle vere e proprie occasioni.
In particolare quelli di molte solide banche. «Ci sono obbligazioni di alcune principali banche italiane che rendono fino al 7% netto, sulla scadenza annuale», nota un analista di una grande sim italiana.
Certo, per sottoscriverle di questi tempi, è bene avere una buona propensione al rischio e, soprattutto, la fiducia nel sistema bancario italiano. Inoltre, il consiglio è quello di fare acquisti di questo genere solo in un'ottica di diversificazione, vale a dire con solamente una parte dei propri risparmi. Anche se, paradossalmente, investire in queste obbligazioni appare una scelta altrettanto sicura che non lasciare i soldi sui conti correnti delle stesse banche, che sono «coperti» dal Fondo interbancario di tutela dei depositi, fino a 103 mila euro per ogni correntista.
Il governo si è inoltre impegnato a garantire le banche dal fallimento (ipotesi peraltro piuttosto remota vista la relativa solidità sistema bancario italiano). E questo, teoricamente, significa eliminare il rischio d'insolvenza per le obbligazioni bancarie.
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