E le regine del mare tornano a gettare l’ancora a Portofino

La buona notizia è che dal primo maggio le navi da crociera torneranno a sostare davanti a Portofino, grazie ad un provvedimento che fissa nuove regole e specifiche aree per la sosta delle navi nella zona del Golfo del Tigullio, dopo che il decreto ministeriale «salva coste» aveva deciso di tenere al largo le regine del mare, sull’onda della tragedia del Concordia. Con grande sollievo da parte degli operatori turistici in primis e di tutto il settore che vive dell’indotto dei passeggeri che rivedranno le cittadine del Tigullio brulicare di potenziali avventori. E che fino a qualche giorno fa, avevano visto naufragare i loro affari. «Santa Margherita Ligure ha già perso cinque navi - ha tuonato Lorenzo Sorvino, amministratore unico della Scoietà Progetto che gestiste il porto della cittadina di riviera -. Questa direttiva ci salva la stagione. Per il 2012 avevamo già programmato 35 navi da crociera, ora ne aspettiamo 30». Tradotto in cifre: le cinque regine perse significano 25mila euro in meno di tasse di sbarco a Santa Margherita, a cui si aggiunge la perdita di circa 80 euro a testa di spesa per 10mila passeggeri. Un bel buco insomma.
In base al nuovo provvedimento sono state individuate una zona di fonda a 0.7 miglia dalla costa (pari a 1.5 chilometri) dove potranno sostare fino a due navi contemporaneamente. E un punto di fonda, dove invece potrà ancorarsi una sola nave per permettere poi il trasbordo dei passeggeri nei porti di Rapallo, Santa Margherita e Portofino. Ci saranno poi «rotte dirette di entrata e uscita che i comandi delle navi dovranno seguire con assoluto rigore per accedere e allontanarsi dall’area di fonda e dal punto di fonda», spiega il capo del circondario marittimo e comandante del Porto di Santa Margherita, Emiliano Santocchini.
«La linea conduttrice che ha portato a questo provvedimento - precisa il comandante della Capitaneria di Porto di Genova, ammiraglio Felicio Angrisano - è quella della tutela del mare e delle esigenze pubbliche e private. È vietata la navigazione nella fascia delle due miglia dell’area marina protetta, ma chi opera nel Golfo Marconi potrà continuare a farlo con disciplina. Saremo vigili e attenti e non consentiremo ai furbi di comportarsi come tali». Dopo una prima stagione estiva di applicazione del provvedimento, il 30 ottobre verranno esaminati i risultati raggiunti. «È una data per migliorare ancora di più le norme», conclude Angrisano che precisa: «L’inchino in Italia non si è mai fatto.

Gli ospiti della Casa del Marinaio di Camogli mi avevano chiesto di poter salutare le navi che passavano davanti al borgo, ma io non l’ho mai autorizzato e non ci sono stati di fatto, passaggi sottocosta. Gli anziani naviganti saluteranno a due miglia di distanza con il cuore, che forse è la cosa più importante».

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