da Roma
Epurazione, ricerca delle «stampelle» e appoggio a Romano Prodi. Mentre il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore accende il semaforo verde ai «voti aggiuntivi» di senatori del centrodestra «se serve a dare stabilità», Rifondazione avvia la resa dei conti con i disobbedienti. Il senatore che ha votato contro la mozione sulla politica estera, uno dei «responsabili» della caduta della maggioranza, Franco Turigliatto, da ieri è «al di fuori della comunità politica del Prc al Senato». Così è stato eliminato dal gruppo di Rifondazione a palazzo Madama il trozkista «convinto di fare la rivoluzione», come lha sbeffeggiato Oliviero Diliberto, al termine di «una lunga e articolata discussione».
Ma quel che cè dietro questa «purga staliniana» (così la chiama un frequentatore del sito del Prc) e questo amore hasta la derrota, fino alla sconfitta, per lex premier caduto in disgrazia è un turbine di sentimenti contrastanti: incredulità, che scorre negli occhi liquidi e il viso penitente del segretario Franco Giordano, il rischio di isolamento nellUnione, ma anche il rifiuto della base. Un «compagno» ha tradito, ma lo ha fatto per la «pace», e non ci si capisce più niente, «perché il bello di Rifondazione era avere libertà e democrazia», scrive Sandino sul forum del Prc, intasatosi poi alle sei del pomeriggio, al culmine di uno psicodramma che la rete ha colto in tutto il suo strazio e che è arrivato fino ai centralini del partito, in unesplosione collettiva di malcontento.
Le dichiarazioni di non voto sul forum sono lultima sintesi di questa Grande Delusione: «Ora la Tav ve la fanno dentro casa!!!». La linea ufficiale dunque è decisa, e non importa se lespressione di Giordano lasci intuire lacrime e sangue: domenica Rifondazione sarà presente «in tutte le piazze dItalia per appoggiare il governo Prodi». «Il governo Prodi deve continuare a vivere», ha implorato, più che dichiarato, Giordano in un videomessaggio sul sito per tentare di allargare la «linea» anche alla base. Tenere duro, a costo di fare qualche concessione e aprire agli «esterni».
Questo vogliono anche i movimenti, ha insistito il segretario, la fiducia a Prodi deve essere «totale». «Abbiamo un programma e un presidente del consiglio e dobbiamo andare avanti». Luso del presente è fondamentale per rimanere aggrappati al governo. E sembrava piuttosto anacronistico, ieri pomeriggio, un comunicato di Rifondazione che diceva così: «Base Usa della Maddalena. Interrogazione del Prc al ministro Parisi». Depositata proprio ieri, non è un errore di date. La vita va avanti, o torna indietro. L'interrogazione è tristemente emblematica: è rivolta a un ministro congelato e su un tema, Usa-base militare-guerra, che è stato il più ambiguo del programma dellUnione e causa di disfatta.
Lesponente di Sinistra Critica potrebbe essere escluso definitivamente dalla direzione del partito di oggi. Turigliatto continua a ripetere: «Lo rifarei».
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