Dalla ridotta della sua Fondazione, Italianieuropei, DAlema ha lanciato lallarme su un fantomatico patto di potere tra Chiesa e Destra berlusconiana.
Qualunque cosa significhi, non si è capita. Come è solito fare, Max ha lanciato il sasso e nascosto la mano. Ha comunque evocato un inquietante scenario. Quello di due torvi vecchi, il Papa tedesco e il longobardo Berlusca, intenti a maneggiare pozioni medievali per privare lItalia laica e moderna delle raggiunte conquiste, divorzio e aborto, e impedirle i futuri traguardi: Dico, bimbi in provetta, clonazioni varie.
Ogni volta che è emarginato o in difficoltà, DAlema la butta in caciara. Un anno e mezzo fa, mentre il governo Prodi arrancava, se ne uscì di punto in bianco dicendo che soffiava il vento dellantipolitica. In realtà, non cera niente. Salvo la stantia bonaccia del centrosinistra arenato nelle secche dellinconcludenza. Il suo era un diversivo di comodo che però, appena suscitato, cominciò a vivere di vita propria.
In politica, ci sono sempre gli insipienti pronti a cavalcare unidea fasulla per fare casino. Dopo la sortita di Max infatti, lantipolitica arrivò davvero. Prese le forme arruffapopolo della tv di Santoro, dei poemetti di Travaglio, delle intemerate di Di Pietro, dei Vaffa beppegrilleschi. Alla fine, a esserne travolti furono proprio DAlema e il flaccido governo di cui era vicepresidente.
Senza avere imparato nulla dalla lezione, ora Max ci riprova. Lui è fatto così. Se le cose non gli stanno bene - e adesso non gli sta bene che Veltroni lo offuschi - fa come Sansone. Allunga i baffi, scuote le colonne e muoia Max con tutti i filistei.
Per incomprensibili motivi, DAlema è considerato il boy più intelligente e aperto della sinistra. Invece, in 59 anni di vita e 40 di politica non ha prodotto unidea. Le sole cose per cui lo ricordiamo sono sotto la decenza.
Da presidente del Consiglio ospitò in Italia il curdo Ocalan, un dinamitardo comunista oggi allergastolo. Da ministro degli Esteri, è andato a braccetto con un tizio di Hezbollah, clan libanese dedito al terrorismo. Ha infilato lItalia nellunica guerra dopo mezzo secolo, bombardando la Serbia senza avvertire il Parlamento. Trasformò Palazzo Chigi nella famosa «banca daffari».
Più che un curriculum, la sua è una fedina politica.
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