Quello che leggerete è un corso intensivo di economia surreale, ma non troppo,per salvare la Grecia, l’Italia e l’Europa.
Cominciamo dalla mozione degli affetti e dalla memoria storica: la Grecia non può uscire dall’Europa, perché è l’Europa, anzi il suo grembo. Non si abbandona la Madre per gli interessi. Torniamo a Foscolo e Santorre di Santarosa che andò a morire per la Grecia. Certo, c’è un abisso tra i greci antichi e i greaculi moderni, ma c’è pure un abisso tra i romani antichi e i romaneschi d’oggi. Piuttosto che far uscire la Grecia dall’euro, entriamo noi nella dracma, una moneta gloriosa e antica.
Ma avviciniamoci dal paradosso alla realtà: perché non svalutare l’euro fino a pareggiarlo nel cambio col dollaro? Sarebbe la salvezza di tre quarti d’Europa, volerebbero le esportazioni, il debito non ci stritolerebbe, faremmo come abbiamo fatto per decenni. Meglio il trauma della svalutazione che la tragedia annunciata.
Qual è l’ostacolo alla svalutazione? L’eccesso di salute della Germania. Soluzione subordinata, ratifichiamo l’Europa a due velocità: separiamo dall’area germanica il destino dell’Europa mediterranea, Grecia, Spagna, Italia, Francia e Portogallo, più minori.
Resta un paradosso: il problema dell’Europa oggi non è la Grecia, è la Germania che scoppia di salute e fa scoppiare noi.
Che dite, le chiediamo gentilmente di uscire? Esagero. Ma se fosse la Germania a doversi adeguare al resto d’Europa e non noi? Invertiamo la clessidra dello spread. Gli ultimi saranno i primi, si ricomincia dalle origini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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