Dopo tutto quellorrore non vedeva lora di ritrovarla, ma non avrebbe mai immaginato di vederla così. Unaltra persona, praticamente un mostro. Sua moglie. Era il marzo del 1973, John McCain ritornava in patria dopo cinque anni di prigionia e di torture dal Vietnam, ma gli choc non erano finiti. La sua Carol zoppicava, era ingrassata in modo indecente, si era persino rimpicciolita di statura. Irriconoscibile per colpa di un maledetto incidente dauto che laveva sfigurata due anni prima, la notte di Natale. Lasfalto ghiacciato le aveva fatto perdere il controllo della macchina e uscire di strada, la corsa era finita su un palo del telegrafo, stava tornando da una visita ai genitori. E non fu più la stessa. Lì per lì John fece buon viso a cattivo gioco: «Anchio non sono in gran forma, non cè problema». Ma i suoi amici rivelano che ne uscì sgomento. Carol era una modella, ora nemmeno lui sapeva più cosa fosse.
È il tabloid londinese «Mail on Sunday» a raccontare la storia. Ha rintracciato Carol a Virginia Beach, sulla East Coast degli Stati Uniti, ha settantanni, ha ancora le cicatrici di quellincidente, ma mai, nemmeno questa volta, ha detto una parola velenosa contro lex marito che si è impegnato a pagarle tutte le spese mediche fino alla morte e le ha ceduto due case: «Non ho amarezze da sfogare - dice comprensiva -. Dopo lincidente ho avuto 23 operazioni, sono stata sei mesi in ospedale e ora sono più corta di una quindicina di centimetri. Ma non è lincidente la ragione del divorzio. Il matrimonio finì perchè John non voleva avere quarantanni ma venticinque. E si sa come queste cose vanno a finire...». Vanno a finire, come dicono gli amici, che John comincia a comportarsi come un «donnaiolo egoista», che alla moglie invalida preferisce, elegantemente, «saltare la cavallina». Vanno a finire, praticamente sempre, con il divorzio.
Anche perchè, mentre le pesantissime spese ospedaliere di Carol vengono pagate dal miliardario texano Ross Perot, che per patriottismo tutto suo aveva deciso di aiutare economicamente le famiglie dei prigionieri di guerra, John, sempre attraverso Perot incontrava Reagan e cominciava a muoversi nella politica, deciso ad andare lontano.
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