Roma

E sulla Chinatown all’Esquilino si scatena un’accesa polemica

La manifestazione sulla sicurezza a Roma, organizzata per oggi da An all’Eur con la partecipazione del leader Gianfranco Fini, ha sortito l’effetto di mettere le ali ai piedi del centrosinistra. Ieri, come riferiamo a fianco, il sindaco Veltroni, ha tenuto una conferenza stampa per dire che la capitale è tra le città più sicure in Italia. Lunedì prossimo, a Palazzo Valentini, si terrà invece la conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza del Lazio, con un tempismo a dir poco sospetto. Ma intanto, sulla scorta dei fatti accaduti a Milano, si infiamma la polemica sulla comunità cinese a Roma. «La sinistra sta utilizzando la rivolta dei cinesi a Milano per far passare l’idea che la Chinatown romana dell’Esquilino sia un esempio di integrazione e pacifica convivenza. Niente di più falso», sostiene il capogruppo di An in Campidoglio Marco Marsilio, che aggiunge: «La vera differenza è che a Milano il sindaco sta dalla parte dei cittadini e della legalità, a Roma invece no. Il fuoco cova sotto le ceneri e ne è dimostrazione l’arrogante comportamento di ambasciatori e consoli cinesi, pronti a sostenere i loro connazionali e ad accusare le amministrazioni che fanno rispettare le regole. A Veltroni, Amato e Prodi diciamo che alle proteste di questi signori devono rispondere a voce alta che l’Italia e Roma - conclude Marsilio - non tollerano illegalità, abusi e criminalità organizzata, né ingerenze di potenze straniere negli affari interni».
«La sinistra continua a mistificare la realtà. La verità è che all’Esquilino c’è una comunità cinese formalmente integrata, ma in realtà sistematicamente tesa a eludere la legalità nel commercio e nel rispetto dei diritti dei lavoratori», rincarano la dose il capogruppo di An in I Municipio, Federico Mollicone, e il consigliere Stefano Tozzi. «In particolare - continuano i consiglieri di An annunciando la presenza al convegno sulla sicurezza di oggi all’Eur di un rappresentante delle associazioni del Rione Esquilino - abbiamo già denunciato in commissione trasparenza l’incredibile vicenda delle decine di negozi mono-merce aperti in violazione delle norme urbanistiche in locali commerciali accatastati come C2. Questo dimostra che c’è qualcuno che sull’Esquilino non ha chiuso un occhio, ma tutti e due». «Questa evidenza fornisce il quadro delle macro-criminalità operanti all’interno della comunità cinese di Roma, interessate soprattutto al riciclaggio di grandi quantità di denaro. Su questo argomento - concludono Mollicone e Tozzi - anche a seguito di una interrogazione di Rampelli, siamo sicuri che le forze dell’ordine stiano indagando in maniera seria e approfondita».


Infine Federico Guidi e Luca Gramazio (An), membri della commissione Immigrazione del Comune di Roma, hanno annunciato che presto chiederanno «una sessione speciale della commissione Immigrazione sulla Chinatown romana per verificare lo status d’illegalità diffusa e mai sanzionata dalla giunta Veltroni, in particolare focalizzando l’attenzione sullo strano fenomeno della quasi totale mancanza di deceduti nella comunità cinese romana».

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