Metà novembre. Neanche un mese fa. Gianfranco Fini incontra Giorgio N apolitano e Gianni Letta, poi tara il suo metronomo: «Ora il Cavaliere pare intenzionato ad accettare ciò che gli avevamo chiesto e che ha rifiutato, il Berlusconibis. Ma le proposte politiche hanno un loro tempo e la nostra ormai è scaduta». Fine? Fine della presunta trattativa? Fini rincara la dose: «Se votassimo un nuovo esecutivo guidato dal Cavaliere la gente finirebbe per non capire più nulla».
In effetti, la giostra gira e Italo Bocchino afferma: «Per noi servono l e dimissioni, ma siamo disponibili a un reincarico anche 7 2 ore dopo». Il tempo per il Berlusconi- bis, dunque, non è scaduto. Si può fare, si può ancora fare, anche nell’arco di 72 ore. E Silvano Moffa scavalca anche l’ostacolo delle dimissioni che i suoi compagni di Fli avevano innalzato sulla strada del Cavaliere: «Un nuovo patto di legislatura si può siglare anche senza le dimissioni del premier». Ricapitolando: Berlusconi bis mai, Berlusconi bis sì, e sì pure al Berlusconi Berlusconi. Berlusconi con rimasto. Ma sempre incollato alla sedia di Palazzo Chigi.
Giuseppe Consolo, avvocato e parlamentare futurista, sposa le parole di Moffa: «Dal punto di vista politico Moffa ha ragione; le dimissioni non sono indispensabili se viene offerto u n patto di legislatura che rimetta in moto il Paese. Sono d’accordo con Moffa e con me, lo sono in molti». Molti?
Luca Barbareschi prende l a strada o pposta, per di più nelle stesse ore, quasi in simultanea: «Siamo tutti coesi. Se esiste u n calciomercato? C’è e d è una cosa vergognosa. Berlusconi manca di serietà, pensa di avere a che fare con un gruppo di persone in vendita e invece di rifletter e e fermarsi v a avanti con la logica muoia Sansone con tutti i Filistei». Insomma, la trattativa sul Berlusconi bis c’è o no? E chi lo sa.
Però Carmelo Briguglio , altro colonnello finiano, è tranchant : «Non c’è nessuna trattativa. Siamo compatti e c’è unanimità nel chiedere le dimissioni di Berlusconi». Saranno pure «compatti » m a Briguglio e Moffa affermano l’uno il contrario dell’altro.