E in Valbrevenna nasce la «grosse koalition»

Le liste avversarie di Palomba e Brassesca unite alle urne contro i candidati foresti

Franco Crosiglia

In Valbrevenna va in scena la «grosse koalition». Protagonisti di quello che loro stessi amano definire «un vero e proprio laboratorio politico» sono Mario Palomba e Michele Brassesco che, alla conquista della poltrona di sindaco, nel 2001 hanno spaccato il paese a metà nel 2001 dandosi battaglia fino all’ultimo voto. Anzi, fino agli ultimi tre voti, visto che Palomba 5 anni fa è uscito vincitore con la sua lista di centrosinistra con 264 preferenze sulle 261 del forzista Brassesco. Una situazione che si era dimostrata fin da subito difficile da gestire per il sindaco eletto sul filo di lana.
«Da noi nel 2001 è successo qualcosa di molto simile alle elezioni politiche dello scorso aprile. I nostri 3 voti di scarto su meno di 600 votanti in fondo equivalgono, a livello nazionale, ai 20 mila che hanno dato la vittoria al centrosinistra» dice Brassesco, che spiega come subito dopo le elezioni del 2001 i due avversari politici abbiano iniziato a sperimentare forme di dialogo e opposizione costruttiva. Tanto da dar vita insieme, per le elezioni del prossimo 28 maggio, alla lista «Valbrevenna viva» con Mario Palomba candidato sindaco. «Una scelta politica guidata dal senso civico, dall’amore per il nostro territorio che ha caratteristiche peculiari e riesce a tirare avanti grazie all’impegno di tutti» spiega Brassesco. E quando dice tutti, Brassesco si riferisce ai quattro dipendenti comunali che da soli gestiscono il paese composto di 780 abitanti distribuiti tra 50 frazioni che da Casella risalgono la vallata fino alla cima del monte Antola, su un’area di oltre 35 chilometri quadrati. C’è il vigile che lavora allo sportello, fa il messo comunale, svolge le funzioni di polizia municipale e mortuaria e guida lo scuolabus. Ci sono i due operai factotum. E poi c’è la signora Irma che si occupa delle pulizie dell’edificio comunale, ma quando è l’ora si mette ai fornelli e prepara manicaretti per la mensa scolastica e «come fa da mangiare la Irma non lo fa nessuno». Senza dimenticare il parroco, don Giobatta Pastorino detto «Ciccio», che fa la spola tra le sette parrocchie della valle e non ha esitato, spiegano in paese, ad affidare il guardianaggio della canonica di Sessarego a una famiglia di origini marocchine. «Siamo un paese di straordinaria normalità che sa arrangiarsi - scherza il sindaco -. E anche in politica abbiamo privilegiato una scelta di buon senso».
Una decisione che però non è stata gradita da un gruppo di residenti, che hanno deciso di costituire una propria lista civica, «Uniti per la Valbrevenna», candidando per la prima volta nella storia della vallata una donna alla poltrona di primo cittadino: Maria Antonietta Marsano. «Fino al 29 aprile, ultimo giorno utile per la presentazione delle liste in Comune, sembrava che esistesse solo la lista di Palomba e Brassesco. Ci sembrava giusto dare un’alternativa visto che mettendosi insieme i due avevano di fatto monopolizzato la politica della Valbrevenna» spiega Marsano.


E invece altre 2 liste si sono aggiunte all’ultimo momento, se pure pressoché sconosciute a livello locale: «Democrazia e partecipazione» e la lista di estrema destra «Patria e tradizione destra per l’Italia», con Andrea Gibellini e Alfredo Gianoglio come candidati.

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