Ariela Piattelli
da Roma
Il congresso dell'Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) si rivolge al governo italiano e gli chiede di attivarsi per la liberazione del soldato Gilad. È questa la mozione che è stata subito approvata ieri all'unanimità, all'ultima giornata del congresso dell'Ucei. L'urgenza di presentarla è probabilmente nata dopo le parole (soprattutto quelle non dette) di Prodi martedì scorso in apertura della seconda giornata. Il presidente del consiglio si è infatti tenuto ben lontano dal parlare del caporale israeliano Gilad Shalit e dal «ritrattare» (o almeno aggiustare il tiro) «l'equivicinanza» dalemiana. Ma il governo italiano è chiamato più volte in causa dall'Ucei. In un'altra mozione approvata, la commissione «Politica interna e relazioni con Israele» invita l'attuale governo ad agire affinché nessuna relazione venga avviata con Hamas, fino a quando il movimento integralista non rinuncerà a ricorrere al terrorismo e fino a quando non cancellerà dalla propria carta costitutiva gli elementi di antisemitismo e di negazione del diritto ad esistere dello Stato d'Israele. L'Ucei poi si rivolge anche all'Europa. Auspica infatti che Israele possa essere accolta (insieme a un futuro Stato palestinese «democratico e pacifico») nell'Ue. «È evidente che al di là delle divergenze ci siamo trovati tutti uniti nel sostegno di Israele - commenta Yasha Reibman (Per Israele) -. L'appello al governo italiano ha aperto e chiuso il congresso, e questo è certamente significativo». Insomma, sullo Stato ebraico i delegati si sono trovati tutti d'accordo, in un congresso che segna l'inizio del cambiamento e del rinnovamento dell'ebraismo italiano. Per il nuovo consiglio dell'Unione delle comunità ha vinto infatti la lista Per Israele, i cui nove delegati (tra cui Claudio Morpurgo) presiederanno il consiglio (composto da 15 consiglieri) per i prossimi quattro anni. La più votata è la quarantacinquenne torinese Claudia De Benedetti, che in questi anni è stata la delegata dell'Ucei ai giovani e allo sport. Il segreto del suo successo sono proprio le nuove leve. «Sono qui grazie all'entusiasmo dei giovani -dice la De Benedetti- e voglio continuare a lavorare per loro e per Israele. In queste elezioni dell'Ucei le piccole comunità ebraiche d'Italia sono state l'ago della bilancia e rappresentano un'importante componente dell'ebraismo italiano».
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