Dispiacere e preoccupazione tra gli ebrei milanesi per l'opposizione a «Unexpected Israel», l'Esposizione celebrativa delle realizzazioni tecniche e culturali di Israele in programma a Milano e che sarà quasi sicuramente delocalizzata da Piazza Duomo in un altro luogo per ragioni di sicurezza. «Quello che mi preoccupa di più non è soltanto il boicottaggio, quanto le pesanti minacce» commenta il presidente della Comunità ebraica di Milano, Roberto Jarach. Ricorda ciò che è accaduto altrove e che tende tristemente a ripetersi: «Abbiamo in mente quello che successe a Torino quando Israele era ospite di onore alla Fiera internazionale del libro e non aveva senso. È triste e incredibile che una manifestazione improntata sulla riconoscenza reciproca e sugli sviluppi economici e scientifici ci sia questo tipo di boicottaggio violento e questa virulenza contro tutto ciò che rappresenta Israele». Jarach, «pur comprendendo le ragioni di sicurezza», è contrario allo spostamento della manifestazione da piazza Duomo a un luogo chiuso: «Le critiche contrarie alla politica dei governi possono essere pure accettate, ma non certo le minacce di violenza per impedire la manifestazione».
Preoccupato anche Emanuele Fiano, del Pd, di origine ebraica, che invita a ritrovare l'equilibrio: «Qualsiasi forma di ostracismo verso la manifestazione di Milano della prossima settimana che presenta lo stato di Israele come è oggi, sarebbe inaccettabile».
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