Tre anime in pena mandate da Bruxelles a Lampedusa. Si aggirano per l’isola e chiedono: «Va tutto bene con i riconoscimenti degli immigrati?». Sono i funzionari dell’Agenzia Frontex, inviati dopo le pressioni di Maroni e il rimprovero fatto all’Italia dal commissario europeo Cecilia Malmstroem, che accusava il nostro Paese di non aver avanzato richieste per l’emergenza sbarchi, «in caso contrario, la Commissione avrebbe attivato una missione europea, che in poche ore avrebbe portato a Lampedusa uomini e mezzi ». Ma l’Ue, sul piano operativo, sta sfiorando il ridicolo. Sono arrivati solo tre funzionari. Lunedì. Senza mezzi, né propositi.
Tanto che a mettere a punto un piano di intervento è il Viminale, che cura i contatti con i responsabili Affari Internazionali di Bruxelles. Ancora ieri il portavoce della Malmstroem spiegava che la missione «Hermes» si basa su 30 esperti provenienti da mezza Europa, 4 aerei e 2 elicotteri per il pattugliamento. Ma dove sono? Sulla carta. Perché l’attivazione della missione europea, lanciata due giorni fa dall’ Agenzia Frontex, fa registrare alla Capitaneria di porto «nessun mezzo inviato per le ricognizioni marittime». Intanto dalla Guardia Costiera fanno sapere che neppure i tre si sono visti, dunque «la missione non è affatto iniziata come dicono». Un’amara constatazione che compatta gli operatori italiani a Lampedusa, impegnati invece al massimo. E che trova conferme anche allo Stato Maggiore della Difesa, dove si ironizza: «A meno che l’invio non sia imminente senza averci informato...». Non esiste dunque alcun piano “europeo” d’intervento,capace di muoversi subito; come comunicato con stizza dalla Commissione.
Ieri un’altra voce tutt’altro che solidale. Secondo una fonte diplomatica, i governi del Nord Europa sarebbero pronti a sostenere che il rimpatrio degli illegali, e la valutazione delle domande d’asilo, spetta solo al Paese in cui approdano. Dunque: «l’Italia non conti sullo smistamento in Europa». Ma su tre funzionari. Appiedati. Che al momento rappresentano i potenti mezzi dell’Ue. L’Italia si trova dunque a fronteggiare l’emergenza da sola. Lo ha chiarito ieri il portavoce della Malmstroem, dicendo che la missione Hermes «è ancora in corso di definizione». In mare ci sono solo mezzi italiani. Guardia Costiera, Marina, Finanza, aerei. Da Bruxelles un annuncio. Fumoso. Tutt’altro che in grado di frenare l’ondata libica pronosticata. Il governo chiede assistenza soprattutto per le frontiere. Mezzi e denaro da impiegare in operazione. Finora in acqua c’è solo l’Italia. E il supporto comunitario sembra ridimensionarsi sempre più.
Ieri il centro di Lampedusa ospitava 1.001 migranti, quando potrebbe accogliere solo 700. E i tre funzionari Frontex non si sono neppure visti. La miopia europea non fa previsioni. Non ascolta gli allarmi dell’intelligence girati a Bruxelles. E se da 48 ore la rottura del confine libico dove sono saltati i collegamenti con le autorità referenti è già una realtà, risponde con uno stand by. Perché alla Commissione «non risultano arrivi dalla Libia». Gli sbarchi complessivi sono stati circa 5.400. Sulle spiagge tunisine sono tornati i carri armati e le reti per impedire le partenze. Ma sulle coste libiche non ci sono più controlli. La Finanza parla di mancanza di interlocutori e la Croce Rossa in Sicilia si prepara al peggio. Il suo Nucleo di Valutazione esamina le necessità di assistere i migranti del Residence degli Aranci di Mineo, nel Catanese. Dove potrebbero giungere centinaia di persone.
Tutti gli attori concordano con il ministro Maroni: da soli non siamo in grado di fronteggiare l’emergenza umanitaria libica. Dal confine del sud, Niger-Ciad-Sudan, in migliaia premono per raggiungere il Vecchio Continente. Maroni ha chiesto all’Europa 100 milioni.
Cifra per cui si cerca almeno il sostegno di Spagna, Francia, Grecia, Cipro e Malta in una riunione prevista per oggi a Villa Doria Pamphili. Per convincere Bruxelles con le armi della politica, viste le prese di posizione di Germania e Finlandia, tutt’altro che solidali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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