Ecco Aubry, corsa all’Eliseo sempre più affollata

In camicia bianca e giacca nera il segretario dei socialisti francesi, Martine Aubry, ha annunciato ieri la sua candidatura alle primarie del partito e alla presidenza. Dal suo feudo, la città di Lille di cui è sindaco, la «signora delle 35 ore», come è conosciuta per aver combattuto in favore della contestata legge sulla settimana lavorativa in Francia, è entrata a far parte di un affollato gruppo di aspiranti inquilini all'Eliseo.
La notte tra il 14 e il 15 maggio, le deboli possibilità di vittoria di alcuni dei volti più noti della sinistra francese si sono rafforzate inaspettatamente. A New York, il più credibile rivale del leader Nicolas Sarkozy, l'ex capo del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, veniva infatti travolto da uno scandalo sessuale che lo ha cancellato dalla lista dei candidati. Allora, Dsk era l'unico politico in Francia che avrebbe potuto battere Sarkozy al primo turno nel 2013. Aveva stretto un patto con Martine Aubry: alle primarie si sarebbe presentato soltanto il più forte tra i due. Dopo i fatti di New York, il segretario si è trovato libero di agire e ieri, nel primo giorno utile per depositare le candidature, è sceso in campo: «Ho deciso di proporre la mia candidatura all'elezione presidenziale», ha detto, «per rendere alla Francia la sua forza, la sua serenità, la sua unità».
Martine Aubry, 60 anni, è una figlia d'arte. Suo padre, Jacques Delors, uno dei padri fondatori dell'Unione europea, ex presidente della Commissione, è stato il ministro delle Finanze di François Mitterrand. La figlia ha le carte per condurre la battaglia. Diplomata all'Ena, una delle Grandes écoles da cui proviene gran parte dell'élite politica francese, ha iniziato a lavorare sotto Mitterrand nel 1981. Guida il partito socialista dal 2008 e ha portato il movimento, dopo anni di sconfitte e divisioni, alla vittoria delle regionali nel 2010, raggruppando così attorno a sé un forte sostegno interno. La «signora delle 35 ore», dopo l'uscita di scena dell'ex capo del Fmi, può vantare anche l'appoggio dei lealisti di DSK.
Nonostante l'esperienza governativa un curriculum importante, Aubry non convince chi vede in Sarkozy un rivale troppo abile in campagna elettorale. Il segretario del PS infatti è poco mediatico: non va d'accordo con i giornalisti, evita i fotografi e fa calare l'audience televisivo. Il 16 giugno, 900mila telespettatori hanno cambiato canale mentre parlava su TF1. Non è un caso che la destra tema di più François Hollande. L'ex segretario socialista, ex compagno di Ségolène Royal, si è trovato a essere il favorito dopo l'uscita di scena di DSK. Oggi è avanti nei sondaggi rispetto a Aubry (32% contro il 30%). La destra lo considera una minaccia perché meno a sinistra della compagna di partito, troppo marchiata dalle 35 ore, troppo simbolo dell'apparato di sinistra. Hollande, anche se in maniera minore rispetto a DSK, può attirare il voto dei centristi. E ha buone credenziali di economista.
Il voto socialista rischia di frammentarsi ulteriormente a ottobre a causa di quello che il New York Times ha definito un «assortimento di possibilità poco entusiasmante». L'ex candidato presidenziale Ségolène Royal, che nel 2007 aveva perso la battaglia contro Sarkozy, è stata la prima tra i socialisti a presentare la candidatura.

Ma anche politici più giovani, considerati innovatori all'interno del partito, hanno deciso da tempo di scendere in campo nonostante i poveri sondaggi: l'anti-globalizzazione Arnaud Montebourg e Manuel Valls, considerato la destra del partito, hanno rispettivamente il 4 e il 5% dei sostegni interni.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica