nostro inviato a Bardolino (Verona)
Tuoni, grandine e saette sulla capitale del buon vivere italiano. Il centro studi Sintesi incorona Bardolino «borgo più felice d’Italia» e sul Garda si scatena la furia degli elementi. Sabato si faceva il bagno, ieri invece la cartolina è stinta nel grigio, i cigni sono spariti, il vento ha spazzato il porticciolo e le passeggiate a riva. Per fortuna si può sempre gironzolare tra le cantine della zona o fare quattro chiacchiere con Paola Pezzo nel suo attrezzatissimo negozio di mountain-bike. Ma del maltempo si può addirittura approfittare: fra dieci giorni si svolge il 28° Triathlon internazionale di Bardolino (parteciperanno mille maciste) e allenarsi sotto il diluvio è il vanto degli atleti.
Una complicata serie di parametri statistici ha premiato questa località veronese che primeggia su Brunico, Sirmione e la sudtirolese Appiano. Ma i pascià che abitano qui non hanno bisogno di conferme dai computer. Bardolino piace agli amanti del buon bere, il vino della zona è conosciuto ovunque, rosso, rosato (chiaretto e spumante) e novello, il primo vino nuovo a guadagnarsi la Doc e quindi concorrente diretto del Beaujolais francese. Piace agli sportivi, velisti e canoisti, ciclisti e triatleti, calciatori maschi e femmine: il Chievo si allena a Veronello nella frazione di Calmasino mentre la squadra di calcio femminile ha vinto quattro scudetti negli ultimi sei anni.
Piace ai turisti tedeschi che amano i campeggi: la strada per Garda è una successione ininterrotta di bungalow e roulotte.
Piace a chi vuole estraniarsi dal mondo: su una rocca a strapiombo sul lago sorge da 400 anni un eremo abitato dai monaci benedettini camaldolesi, oasi di spiritualità e silenzio scampata una ventina d’anni fa a una speculazione alberghiera. Piace a chi cerca semplicemente la privacy: i vicoli colorati lungo il lago mostrano soltanto una parte di Bardolino, la più commerciale, mentre quella - lussuosa e riservata - delle ville hollywoodiane con tennis, piscina e panorami mozzafiato è nascosta sulle colline dell’entroterra, nel verde, lontano dal traffico.
Si moltiplicano i piccoli musei, i cantieri nautici, le discoteche, gli oleifici, le sagre, le regate. Qui abitano il soprano Katia Ricciarelli, l’ex calciatore danese Preben Elkjaer (gloria dello scudetto del Verona) e l’ex ministro Aldo Brancher: nella sua villa di Cisano Berlusconi e Bossi candidarono Flavio Tosi a sindaco di Verona. Qui si fanno vedere spesso in vacanza Alberto Tomba e gli attori Alessandro Haber e Paolo Rossi. E qui, secondo voci raccolte nelle agenzie immobiliari, starebbe cercando casa anche Sebastian Vettel, campione del mondo in carica di Formula 1. Da queste parti il mattone è un investimento sicuro: Bardolino è la località del Garda veronese dove gli immobili si rivalutano maggiormente.
Ivan De Beni, albergatore simpatizzante del centrodestra («ma in queste realtà vincono le facce, non le ideologie»), è sindaco da due anni. Con albergatori, ristoratori, artigiani, agricoltori, il comune ha istituto la fondazione Bardolino Top per coordinare gli eventi: «Una volta al mese ci riuniamo e decidiamo. Precorriamo la tassa di soggiorno perché le categorie produttive già contribuiscono anche economicamente alla promozione turistica».
De Beni ha allungato gli orari estivi e concesso più tavolini ai locali pubblici in cambio dell’apertura invernale, quando il lago si trasformava in un deserto.
A ottobre organizza il primo festival nazionale della geografia e in questi giorni lancia il festival della cultura con (tra gli altri) Federico Moccia, Michela Murgia e Mario Giordano che chiude domenica con le sue Sanguisughe. Il segreto della capitale del Bil (benessere interno lordo) è di essere un mondo in miniatura dove funziona perfino la politica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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