«Sin dal primo momento, tutta la catena ha funzionato senza nessun ritardo e nessuna smagliatura», assicura Franco Picco, direttore generale di Arpa Lombardia che ha ricostruito la cronistoria del disastro ambientale.
Martedì 23 febbraio. Alle 08.30 i tecnici dellimpianto di depurazione di Monza (Brianza Acque) si accorgono di unanomalia dei parametri allingresso dellimpianto di depurazione e che questa è dovuta alla presenza di idrocarburi. Subito allertano Arpa - Dipartimento di Monza segnalando larrivo di idrocarburi allimpianto, senza essere in grado peraltro di precisarne la provenienza né la quantità. Dallimpianto di Villasanta, gli idrocarburi sversati sono fuoriusciti dai serbatoi in circa tre ore e sono arrivati al depuratore di Monza attraverso uno scarico fognario di 4,5 km. Dal momento dellallarme, è stato immediatamente predisposto un primo intervento di emergenza (posizionamento barriera con panne di contenimento) a valle del depuratore di Monza San Rocco.
Alle 8.53 Arpa avvisa la Provincia di Monza Brianza che attiva il Gruppo Sommozzatori Milano della protezione civile. Alle 08.55 la Polizia Provinciale Monza-Brianza e il personale del depuratore arrivano alla ditta Lombarda Petroli. Alle ore 11.50 la Sala Operativa di Protezione Civile della Regione Lombardia avverte il Dipartimento Nazionale di Protezione civile. Alle ore 12.30 sono già in atto i primi interventi di sbarramento a Salerano al Lambro dove linquinante non è ancora giunto. Alle ore 13.30 la Sala operativa di Protezione civile di Regione Lombardia avvisa preventivamente la Sala Operativa dellEmilia Romagna. Alle ore 13.30 viene istituito il COC - Centro Operativo Comunale a Monza (San Rocco) negli uffici del depuratore. Presenti Regione Lombardia, ARPA, VVF, Comune di Monza, Provincia di Monza e Brianza. Alle ore 14.
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