«Ecco come dribblare le incertezze»

L'ad Tagliabue spiega il modo di difendere il capitale e generare valore svincolandosi dalla rischiosa volatilità

Ettore Schifrani

Dottoressa Tagliabue, come vedete il contesto di mercato nei prossimi mesi?

«Lo scenario è diventato più complesso - risponde l'ad di Pioneer Investments Italia -; di fatto ci si aspettava che le politiche fiscali avrebbero supportato le strategie accomodanti delle Banche centrali, avviando così un circolo virtuoso. La spirale positiva però non ha ancora avuto inizio: le Banche centrali, infatti, continuano a comprare tempo attraverso interventi e politiche non convenzionali agevolando le condizioni affinché la politica fiscale metta a frutto le misure necessarie a creare offerta e supportare la domanda aggregata. Un processo lento che genera un'elevata volatilità».

In questo contesto, qual è la strategia migliore da adottare?

«Secondo noi l'obiettivo deve essere, da un lato, difendere il capitale dei clienti e, dall'altro, creare valore anche a fronte di scenari negativi».

Quali prodotti proponete?

«Abbiamo concentrato i nostri sforzi nello sviluppo di prodotti sempre più sofisticati, a partire dai cosiddetti liquid alternative, che hanno a disposizione un ventaglio più ampio di strumenti e tecniche per generare rendimenti che possono anche non dipendere da una relazione diretta con i mercati tradizionali. Non solo: in questa fase un investitore può trovare interessanti opportunità anche nel mondo del reddito fisso, nel settore delle obbligazioni subordinate emesse dalle grandi aziende e dalle grandi banche. Anche prodotti più tradizionali, infine, possono rivelarsi adatti, ma se sfruttati in un'ottica di diversificazione evoluta, non per classi di attivi ma per categorie di rischio. Il liquid alternative, una classe relativamente recente, su cui l'industria sta puntando molto».

Perché?

«Puntano, idealmente, alla generazione di rendimento in ogni condizione di mercato. Nel nostro caso specifico, abbiamo lavorato per mettere a punto una gamma completa di strategie caratterizzate da una fortissima disciplina in termini di gestione del rischio: il nostro processo di investimento prevede, alla base, una squadra di analisti focalizzati su aree specifiche: a ciascuno di loro viene assegnato un obiettivo di rendimento e un budget di rischio. Ciascuna strategia viene poi combinata nel portafoglio, in modo che nessuna di esse sia dominante».

Come vengono combinate le diverse strategie sottostanti utilizzate?

«Il team di gestione è al centro del processo ed è lì che prende vita il portafoglio. Tutto ciò avviene con il supporto di un team dedicato, portfolio construction, che monitora sistematicamente le caratteristiche di rischio-rendimento di ciascuna fonte indipendente di rendimento, fornendo quindi al portfolio manager gli strumenti gestionali per comporre in modo ottimale il portafoglio, nel rispetto degli obiettivi di rendimento che si prefigge e delle linee guida di rischio/volatilità di prodotto».

A livello di gruppo, come archiviate il 2015? E che anno sarà il 2016?

«L'anno scorso è stato record: abbiamo chiuso il 2015

con flussi di raccolta per 15,2 miliardi. Il 2016 come abbiamo visto è iniziato in maniera più complessa: la volatilità ha condizionato i mercati. Nonostante questo, l'inizio dell'anno si sta dimostrando positivo per noi».

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