Ecco i trecentomila buoni motivi per investire sulla distrofia muscolare

Ecco i trecentomila buoni motivi  per investire sulla distrofia muscolare

RomaTrapianto autologo di cellule staminali. Il Centro Dino Ferrari scrive una nuova pagina di speranza per i pazienti affetti da Distrofia muscolare di Duchenne. Sono circa 5.000 le persone che soffrono di questa malattia neurodegenerativa che purtroppo colpisce soprattutto i bambini. Si tratta dunque di una patologia rara e per la quale al momento non esiste una cura efficace.
I ricercatori del Centro Dino Ferrari che lavorano da anni in questa particolare branca ogni giorno compiono un passo verso la scoperta di una efficace terapia. Ma la ricerca costa e la ricerca sulle malattie rare costa ancora di più. Ecco perché l’Associazione Amici del Centro Dino Ferrari lancia una campagna di raccolta fondi con il supporto della Rai. Dal 9 al 30 ottobre basterà inviare un sms al numero 45505 per donare 2 euro alla ricerca. A sostenere questa richiesta oltre al ministro della Salute, Ferruccio Fazio e al presidente dell’Associazione Marialuisa Trussardi anche l’organizzatrice di eventi Tiziana Rocca, l’attrice Nancy Brilli e il regista Giulio Base.
«Occorre rafforzare la sinergia tra interventi pubblici, volontariato e privati per sostenere la ricerca anche in questo campo -osserva il ministro Fazio- Non possiamo aspettarci risultati clamorosi ogni giorno perché la ricerca procede lenta come un grande fiume. Dobbiamo impegnarci puntando a trovare le terapie risolutive e nel frattempo cercare di garantire una migliore qualità della vita a questi pazienti».
I ricercatori Nereo Bresolin e Yvan Torrente spiegano che lo studio clinico in corso prevede l’utilizzo di cellule staminali muscolari isolate dal paziente stesso affetto dalla malattia. Le cellule vengono «curate» in vitro, ovvero corrette geneticamente in modo da produrre quella sostanza che serve alla vita del muscolo. Una volta guarite vengono iniettate nella circolazione sanguigna dei pazienti. Per completare le diverse fasi della sperimentazione ed arrivare alla messa a punto di un farmaco occorrono ancora 340.000 euro. Ed è questo l’obiettivo della raccolta di fondi.


Il Centro Dino Ferrari per la diagnosi e la terapia delle malattie neuromuscolari e neurodegenerative dell’Università di Milano presso l’Irccs (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) Ospedale Maggiore Policlinico è stato fondato dal professor Guglielmo Scarlato nel 1978 per volontà dell’ingegnere Enzo Ferrari che lo ha intitolato alla memoria del figlio Dino, affetto da distrofia muscolare, è morto a soli 24 anni.

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