Ecco i veri tronisti: i bimbi di sangue blu Saranno famosi, dispettosi e glamour...

Sono piccoli, ma nei prossimi anni saranno re e regine. E non rinunciano al protagonismo. Come veri adulti. C'è chi ha dato dato faccia a una bambola e chi nome a un dolce. Ma non tutti li amano

Ecco i veri tronisti: i bimbi di sangue blu 
Saranno famosi, dispettosi e glamour...

Il più ricco è Abdul Muntaqim. Non si può dire che valga tanto oro quanto pesa visto che a quattro anni pesa si è no una quindicina di chili ma i suoi venti e passa miliardi di patrimonio, divisi per l’altezza di Sua Altezza che non supera il metro, fanno venti milioni di dollari a centimetro, quasi quanto Jennifer Lopez avrebbe voluto far assicurare il suo lato B. Abdul è l’erede al trono più sfacciatamente ricco del mondo, il Brunei, un Paese grande come la Liguria circondato da un mare di petrolio. Tanto per capire il tipo di vita che l’aspetta: nonno Bolkiah vive in un palazzo reale, Istana Nurul Iman, con tutte le cupole in oro, 1788 stanze, 300 bagni di 38 qualità di marmo diverse. Accanto a un parco auto di 350 vetture, Ferrari, Rolls-Royce, Mercedes, Bentley decorate con diamanti sul cruscotto, 17 aerei tra cui un Boeing 747 e un paio di yacht, Sua Maestà ha a disposizione anche un harem di una cinquantina di concubine che cambia ogni due mesi. I suoi sudditi però non pagano le tasse e hanno assistenza sanitaria e attività sportive gratuite. Tutto questo, figliolo, un giorno sarà tuo.
La più glam invece è Leonor di Borbone, primogenita del principe spagnolo Felipe di Borbone e di sua moglie Letizia Ortiz, cioè figlia già di suo della favola di Cenerentola. Vanitosa, smorfiosetta, curiosina: non ha fatto tempo ad entrare all’asilo ed era già una bambola, alta 45 cm, prodotta in 5 mila esemplari, accurata lavorazione artigianale, a 50 euro al colpo. Pare che ami giocare solo con se stessa e ai compagni sta un po’ sulle palle. Anche perchè ogni mattina, prima dell'inizio delle lezioni, gli agenti del papà perlustrano da cima a fondo la scuola per evitare brutte sorprese e due guardie del corpo stazionano sempre nell'aula di Leonor durante le lezioni. Il prezzo da pagare ad una normalità che non c’è.
Bimbi ma non qualunque, piccoli ma già grandi. Tronisti veri non Costantino Vitigliano, Karim Capuano o Claudiano di Zelig. Re e le regine di domani, senza storia se non quella degli avi, che governeranno, facile prevederlo, più le copertine delle riviste del gossip che l’economia del Paese.
Uno a dire la verità ha già cominciato. Hisahito, cinque anni, principino giapponese, che in casa chiamano «Yu-chan», cioè «perdurare della virtù», anche se uno più dispettoso di lui è difficile trovarlo. É il primo erede maschio nato nell’ultima quarantina di anni della Casa regnante e il trono non doveva toccare a lui ma a Aiko, la figlia della principessa triste, Masako, che con Kiko, mamma di Hisahito e moglie del fratello minore di Naruhito, non ha mai avuto tanta simpatia. Kiko, dispettosa come il figlio, è riuscita ad avere un altro bambino quando, dodici anni dopo la nascita della seconda figlia, era ormai alle soglie del climaterio, in zona Cesarini. Risolvendo così la tormentata questione di una discendenza femminile risolutamente osteggiata dagli ambienti più conservatori. Governerà il principino dispettoso e Aiko pare già più triste della mamma. Ma siamo solo alla prima puntata.
Chi invece sul trono è già pronta a sedere è Ingrid Alexandra di Norvegia, sette anni, figlia di Haakon e Mette-Marit: per lei è stata addirittura modificata la legge che dava precedenza maschile nella linea di ascesa al trono. Ed Elisabeth Therese Marie Helene del Belgio, che già quando venne al mondo, con due settimane di anticipo, fece capire a tutti quanta voglia di crescere avesse. Sarà l'ottavo sovrano e la prima regina del Belgio, anche se forse il Belgio non ci sarà più.

Ne guiderà l'esile ma preparato esercito, 26 mila uomini inseriti nella Nato, e imparare per obbligo reale fiammingo, francese e tedesco in un paese che, causa le orgogliose comunità locali, ha tre lingue ufficiali. Ora pensa ad altro: i più famosi cioccolatieri belgi, Neuhaus e Godiva, hanno messo in commercio deliziose praline che portano il suo nome. E a volte certe realtà sono meglio delle favole...

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