«Lidea di pagare per potere inquinare è per noi inaccettabile». Lipotesi uscita dalla commissione del saggi, incaricati dal Comune di studiare la seconda fase di Ecopass, di introdurre una congestion charge ovvero una tassa di ingresso per la Cerchia dei Bastioni, vede contraria la Lega. Da sempre contrario a Ecopass, il Carroccio non vedo certo di buon occhio il nuovo balzello per i milanesi. «La principale fonte di inquinamento - spiega il segretario provinciale Igor Iezzi - sono le caldaie, non certo il gas di scarico visto che con Ecopass è stato rinnovato il parco auto circolante». Proprio per questo «avevamo presentato un emendamento al pgt che obbligava le nuove costruzioni a essere in classe energetica B - spiega larchitetto Marco Giachetti, responsabile Urbanistica per il Carroccio - e almeno in classe C per le ristruttuazioni superiori al 50%. Questa norma avrebbe fatto diventare Milano capofila delle città sostenibili energeticamente. Se diminuiscono i consumi, infatti, diminuisce anche linquinamento da riscaldamento». Fatta questa premessa necessaria, ecco allora che gli architetti della Lega ha pensato di studiare un progetto alternativo alla congestion charge per ottenere lo stesso risultato: abbattere il traffico e linquinamento in centro. Il progetto, affidato a Giachetti, e ancora in fase di elaborazione, articola un sistema di isole pedonali allombra della Madonnina. Abbandonata lidea della chiusura del centro, ora si lavora per disegnare isole pedonali a macchia di leopardo. Zone franche raggiungibili in auto, e che non impedirebbero comunque al traffico di transitare per il centro. Il sistema ruoterebbe sul cardine dei parcheggi esistenti «che hanno prezzi inaccessibili ai più. 4 euro allora infatti è troppo: la conseguenza - spiega Giachetti - è che dopo le 18,30 sono tutti vuoti. La prima cosa da fare dunque è stipulare un accordo con i gestori dei garage per praticare prezzi forfettari dalle 18,30 a mezzanotte. I parcheggi diventano terminali della mobilità sostenibile e alternativa». La soluzione porterebbe un altro vantaggio: rivitalizzare il centro, soggetto a un processo di desertificazione, a impatto zero. «Abbiamo fatto due incontri con i commercianti di piazza Diaz e dintorni - spiega Giachetti - i commercianti lamentano proprio il fatto che il centro dopo la chiusura degli uffici è completamente vuoto. Bisogna riportare i milanesi in centro per far recuperare la sua antica vocazione».
Ecco allora che sulla mappa compare un percorso ciclopedonale in via Larga, che porti fino in piazza Diaz e dintorni, chiuse la traffico. Così si darebbe ai cittadini la possibilità di circolare in bici in sicurezza, o di parcheggiare vicino al centro, per proseguire a piedi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.