Ecco l’inferno del Genoa, tra rime e terzine dantesche

Il consigliere di Forza Italia Lorenzo Zito ha ultimato il libro, in chiave ironica, che paragona l’estate del Genoa alla «Commedia» del sommo poeta La Baistrocchi riprodurrà il testo

Ecco l’inferno del Genoa, tra rime e terzine dantesche

(...) partita di campionato: carta e penna alla mano ha tracciato terzine dantesche «per ricordare quali vicissitudini ha passato il Genoa». «Vi sono tanti gironi, ma solo qui s’intende/rimare con lo scherzo di ognuno/per cui vanta spirito, di certo non s’offende», racconta il primo versetto che presenta i gironi. Se i protagonisti si offenderanno non è ancora dato saperlo, ma certamente tutti non possono che farsi due risate. Almeno ora che il Genoa viaggia in testa alla classifica e che la serie C pare solo di passaggio. E allora vediamoli questi gironi. Per Zito l’antinferno è riservato agli avvocati Biondi, Coppi, Carbone e D’Angelo, il Limbo ai tifosi rossoblù «son questi più di tutti che furono colpiti» e il primo girone è ovviamente per Enrico e Matteo Preziosi: «Ancor ci si domanda se son giganti o gnomi, se fecero il fin del bene del Genoa, se furono aggettivi o sol cognomi». Anche il nuovo Dante non sembra riuscire a darsi una risposta. Il secondo girone è tutto per «politici e presidenzialisti», il terzo per gli scrittori improvvisati (lo stesso Zito), il quarto per i comprati e i venduti (Guidolin, Lavezzi e Parisi), il quinto per i profeti di sventura, il sesto per gli indecisi e i ritrattatori. E qui la terzina recita: «su quanto gli si chiese restarono dubbiosi/ cangianti nel proporre il loro giudizio/e a dispensar coraggio assai parsimoniosi». Tra parentesi il nome è quello del giudice Alvaro Vigotti, del tribunale civile di Genova che inizialmente aprì un procedimento per i danni subiti dalla società e dalla città ma che poi rigettò l’istanza perchè infondata. Il settimo girone è riservato al caporedattore Massimilano Lussana, tacciato, positivamente, di essere un «grillo parlante» della situazione: «tra i primi ad intuire la possibilità/ di avere una condanna tanto ingiusta/ di sua ragion non ebbe responsabilità». L’ottavo e’ ovviamente per i giornalisti, il nono per gli invidiosi (i sampdoriani che «attendon per far festa le disgrazie altrui»), il decimo, l’ultimo, è invece tutto per loro: Macalli e Carraro, i «boriosi e uomini neri».
L’idea, sviluppata dall’editore de «Il Golfo» per la collana «I libelluli» e consigliere provinciale Gualtiero Schiaffino, più appassionato di ciclismo e ciclotappo che di calcio («Prometto che nel caso dovessi diventare tifoso diventerò genoano»), nasce nel periodo più brutto delle vicende rossoblù: «Ho cercato - spiega Zito - di ironizzare su una vicenda che ha spedito il Genoa direttamente all’Inferno e quindi mi è venuta l’idea di “riprodurre“ una Divina Commedia rossoblù. Vengono citati un po’ tutti i protagonisti, compresi i politici. Ricordo un esposto del presidente della Provincia Repetto, che non si sa più che fine abbia fatto e i mancati interventi del sindaco, quando il primo cittadino di Ascoli prese una posizione inopportuna contro il Genoa. Ascoli che fu poi ripescata in serie A». Ma l’idea è piaciuta talmente tanto che anche la compagnia goliardica della Baistrocchi ha deciso di riprodurla in una sua rappresentazione: «Un quadro del suo spettacolo - spiega Schiaffino - riguarderà proprio l’Inferno rossoblù. Sarà il capitolo quarto del prossimo spettacolo che sarà presentato sabato 3 dicembre, con la lettura dei gironi da parte degli attori della Bai».

Il libro (in vendita al prezzo di 8 euro) è anche correlato dalle rappresentazioni grafiche di Gustave Dorè che, riadattato, racconta graficamente, la condizione dei tifosi genoani, la Commissione Disciplinare dall’alto del girone dantesco, fino ad arrivare all’ultima rappresentazione dell’apparizione irraggiungibile della serie A. Chissà se Dante era genoano...

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