Perché le RedBull fin qui soprattutto bibite energetiche sono diventate delle monoposto stellari? E come ha fatto mago Adrian Newey, il papà progettista delle suddette, a puntare questi due missili verso le stelle, mentre gli altri, al più, sparacchiavano ad altezza uomo? E perché la McLaren sta recuperando tanto e perché le Ferrari che parevano partite bene hanno spesso singhiozzato? E perché lF-duct, il condotto che usando labitacolo e le gambe dei piloti dirige laria sullala posteriore, è regolare?
Ecco, per capire e districarsi in questo universo tecnico, fatto di regole, invenzioni e trasgressioni è necessario: uno, prendere in mano il Regolamento tecnico della F1; due, tradurne dallinglese tecnico le 60 pagine che lo compongono; tre, raccomandare la propria anima al Dio dei motori. Perché dal ginepraio è difficile uscire, a meno che, come in un inferno dantesco, non troviate un cicerone benevolo e paziente pronto ad accompagnarvi e spiegare, ripetere e semplificare e illustrare.
Eccolo, il cicerone motoristico: lingegner Enrico Benzing, classe 1932, giornalista dal 51, studi di ingegneria meccanica ed aerotecnica, presente in F1 dagli albori di questo sport. Per tutti noi un inarrivabile maestro, tanto da progettare ali di monoposto e diventare membro (dal 1978 al 1980) della Commissione tecnica internazionale della Fia. Soprattutto, Benzing, erede di Canestrini alla Gazzetta dello Sport di cui, per 20 anni, è stato il responsabile delle rubriche motoristiche oltre che inviato, è firma del Giornale dal 1974, dalla fondazione, prima come inviato e poi nel ruolo di commentatore tecnico, sempre puntuale, critico, talvolta duro nel giudicare invenzioni e trasgressioni dei team.
E ora, eccolo accompagnarci per mano con la sua ultima opera (Formula 1 - Evoluzione, tecnica, regolamento - Giorgio Nada Editore, pagine 192, euro 35) alla piena scoperta e comprensione delle regole (tradotte) che governano questo sport. Nel farlo, Benzing si è concentrato sulla grande rivoluzione tecnica avvenuta tra il 2006 e il 2010, offrendo però una facile lettura.
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