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Ecco il manuale delle torture che Al Qaida usa con i nemici

Un libro a disegni, trovato durante un raid Usa, insegna come si tratta con i prigionieri: dall’amputazione degli arti ai ferri da stiro da passare sulla pelle. Con le foto dei torturati

Di certo non si facevano mancare niente. Mannaie, fruste, pinze, trapani. Arnesi da lavoro in bella mostra sulla parete. Nella camera delle torture che le truppe speciali americane hanno scovato a Bagdad durante un raid del 24 aprile scorso c’era di tutto, compreso un uomo sospeso dal soffitto con una catena, miracolosamente vivo, terribilmente spaventato. Ma lo strumento più raccapricciante era infilato dentro un cassetto, tra la biancheria da macellai, apparentemente innocuo: un librettino di poche pagine ma pieno di bei disegni colorati. Uno per esempio illustrava una tecnica di convincimento che pare vada di moda tra i miliziani di Al Qaida: attraversare con un trapano la mano di un prigioniero. Un’altra invece raccontava con bel tratto come passare sul petto della vittima un ferro da stiro rovente. Poi c’è quella un po’ più elaborata, un torchio per schiacciare la testa fino a romperla, la mani legate dietro la schiena. Complicata ma di sicuro effetto. Per chi invece ama il classico il libro offre una panoramica in versione moderna del meglio del Medioevo: amputare gli arti, per esempio, o strappare gli occhi dalle orbite. Cose già viste, anche se sempre con la mano davanti agli occhi.
Davanti a quelle immagini il Dipartimento della Difesa americano ci ha pensato e ripensato, poi ha deciso di mostrare tutto, di pubblicare sul sito Drudge Report, poi ripreso da Foxnews, le pagine di quello che viene considerato il «manuale della tortura» di al Qaida, che illustra fin nei minimi particolari le abitudini di casa dei miliziani, trovato in quello che sembrava un rifugio sicuro dei terroristi. I ritratti comunque sono molto crudi, e mostrano in modo preciso e dettagliato le tecniche di tortura adottate secondo il Pentagono dalla rete di terroristi di Osama. Ma non ci sono soltanto disegni o fumetti. Tra le immagini rese note dal dipartimento della Difesa, ci sono, oltre a quelle del manuale, anche alcune foto che ritraggono le ferite e le ustioni che sono state inflitte a un gruppo di cinque iracheni sequestrati e poi liberati dalla forze della coalizione lo scorso 21 maggio. I cinque, tra loro c’era anche un ragazzino, sono stati ripetutamente picchiati con catene, cavi e tubi. Lo stesso uomo, un iracheno, trovato appeso all’irruzione dei soldati era stato rapito e picchiato dai suoi aguzzini.
Il Pentagono è preoccupato e non solo per quello che trovato sul manuale. Il capo di Stato maggiore generale Pace ha spiegato, ma questo si sapeva già, che Al Qaida resterà una minaccia per l’America ancora per molti anni a venire, ma anche, e questo è ancora più agghiacciante, che la rete dello sceicco del terrore stia preparando da tempo un altro attacco in grande stile contro i Paesi occidentali, Stati Uniti compresi.

Il segretario alla Difesa Robert Gates prevede invece un’escalation di violenza in Irak nei prossimi tre mesi che provocherà, come se non ce ne fossero abbastanza, migliaia di vittime innocenti. Tira brutta aria. Anche quest’estate in Irak sarà una tortura.

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