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Ecco il nuovo volto del mensile Style: elegante e al passo con i tempi

Il mensile del Giornale cambia look: più pagine, firme di prestigio e idee nuove. Per piacervi di più

Ecco il nuovo volto del mensile Style: 
elegante e al passo con i tempi

Questione di "Style" . Faci­le a dirsi. E siccome in via Ne­gri ogni cosa detta va anche fatta, eccolo qua il nuovo ma­gazine de "il Giornale" , che i lettori troveranno venerdì in edicola in omaggio insieme con il loro quotidiano, sem­pre al prezzo di 1,20 euro. In poco più di un mese soltanto, il progetto del nostro mensile è stato completamente rivisi­­tato, in ogni suo dettaglio: dal­la carta, ora molto più in li­nea con le nuove esigenze editoriali e pubblicitarie, alla grafica, molto più semplice e lineare per la comodità di chi lo vorrà leggere o semplice­mente sfogliare. Dalle sue ru­briche, che coinvolgono le fir­me più autorevoli de «il Gior­nale » , ai servizi che non sa­ranno dedicati quasi esclusi­vamente alla moda ma spa­zieranno in tutti i vari aspetti del lusso. Ma, soprattutto, è aumentato sensibilmente il numero delle pagine, grazie al successo che questa testa­ta ha raccolto sul mercato de­gli inserzionisti.

Il battesimo è avvenuto ieri sera, a Milano, nell’ «Hangar Bicocca» , uno tra gli spazi più fashion e innovativi della cit­tà che da ieri sera è invasa dal circo multicolore della mo­da. A presentare il nuovo «Sty­le » , il direttore Vittorio Feltri e Daniela Santanchè, che è a capo di Visibilia la concessio­naria pubblicitaria de «il Gior­nale » ,davanti a un’elegantis­simo e selezionatissimo par­terre di invitati che hanno ac­colto con lunghi applausi il nuovissimo magazine . Ovviamente, grande è stata la soddisfazione mia, che «Style» lo dirigo dal settem­bre del 2008, del nostro bra­vissimo art director, Silvio As­si, che ha ridisegnato il pro­dotto, di Lorenzo Palma, che cura il lavoro redazionale, di Franca Iannici, che si occupa della ricerca fotografica, e di Sergio Prati, che è responsa­bile del coordinamento tecni­co. E gli altri? Mi hanno chie­sto molti degli invitati alla fe­sta. Nessun altro. «Style» , infatti, non ha una vera e propria redazione, co­me gli altri magazine . Ma è l’unico magazine che può contare sulla grande redazio­ne di un quotidiano, «il Gior­nale » , appunto. É questa par­ticolarità che rende la nostra rivista molto diversa dagli al­tri mensili. Abituata alle fati­che e alle difficoltà di un gior­nale che esce tutti i giorni e ai problemi che più volte in un giorno si creano con l’arrivo di nuove notizie e avvenimen­ti, la redazione di via Negri trova quasi rilassante collabo­rare alla fattura di «Style» . Ed è proprio dalle esperienze e dalle curiosità di molti giorna­listi che nascono le idee per realizzare nuovi servizi. Fondamenta di questo ma­gazine rimane la moda. E mi vanto di poter contare sulle più brave giornaliste esperte in questo settore, importante per la pubblicità, ma soprat­tutto importante per chi vuo­le conoscere e capire il costu­me di un Paese. Dai loro servi­zi, in Italia e all’estero,è possi­bile scoprire le tendenze di un mondo, quello del lusso, in continua mutazione e che con grande velocità si trasfor­ma e cambia con la scoperta di nuovi mercati. Oggi la Cina e l’India, domani forse l’Afri­ca, chissà.

L’industria del lusso rap­presenta una delle voci più importanti per il Pil del no­stro Paese. Certo, dopo i nu­meri, viene anche l’ italian sty­le con tutto quello che com­porta in termini di prestigio e orgoglio nazionale. Ma senza le centinaia di aziende, che creano fatturati incredibili e migliaia di posti di lavoro, l’Italia sarebbe davvero mol­to più povera.

Per questo “Sty­le” sarà sempre a fianco del mondo della moda.

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