RomaEluana Englaro poteva vivere ancora. E la legge che Montecitorio si accinge a discutere deve far in modo che non si ripeta mai più un «caso Englaro». Questo il senso del memorandum che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia, il senatore Carlo Giovanardi, ha distribuito a tutti i deputati in vista della discussione del ddl sul biotestamento già approvato dal Senato. «Occorre che sul testamento biologico si conoscano due elementi fondamentali di verità», dice Giovanardi. Si tratta di due testimonianze chiave sulla vicenda Eluana che Giovanardi giudica «un vero e proprio caso di eutanasia». La prima è la dichiarazione firmata dal medico che ebbe in cura la giovane donna subito dopo lincidente. Il dottor Riccardo Massei riteneva che una persona giovane come la Englaro avesse «grandi possibilità di recupero con risultati positivi» ma, ricorda il medico, «Peppino Englaro mi chiese di lasciare andare la figlia dopo meno di 48 ore dallincidente perché non ero in grado di garantirgli che la figlia sarebbe tornata come prima». Giovanardi poi chiede ai deputati di tenere in considerazione anche la testimonianza dellallora prevosto di Lecco, oggi vescovo di Mantova, Monsignor Alberto Busti. Il religioso ha seguito Eluana dai primi mesi dopo lincidente lungo i 17 anni della sua degenza fino ai suoi ultimi giorni e racconta come Eluana percepisse «in modo evidente la presenza di Suor Rosangela quando la chiamava, la accarezzava, le parlava». E di come fino allultimo la donna in coma, pure se cambiata, fosse «sempre ricettiva agli stimoli che riceveva».
Giovanardi chiede che si tenga conto di queste testimonianze nel dibattito parlamentare che già promette di fare scintille, visto quanto è accaduto a Palazzo Madama durante e subito dopo lapprovazione del ddl. Quella discussione è stata segnata dal tragico evolversi della vicenda di Eluana, cui fu staccato il sondino proprio poche settimane prima che laula del Senato desse il via libera alla legge che appunto vieta una simile procedura. Ora quel testo dovrebbe arrivare in aula a Montecitorio a fine ottobre. «Se non ci sarà ostruzionismo penso di riuscire a portare il testo in assemblea prima della Finanziaria», annuncia il presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, Giuseppe Palumbo. Il testo base resta quello approvato dal Senato, relatore Raffaele Calabrò, Pdl.
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