
Se non si interverrà in tempo dal 1°ottobre prossimo rischiano di non poter circolare più di un milione di auto in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna per lo stop che riguarda le Euro 5 diesel nei Comuni che hanno più di 30mila abitanti fino al 15 aprile 2026. Soltanto il 19 luglio si avrà la risposta definitiva al decreto del 19 maggio scorso che ha bisogno di 60 giorni per l'approvazione (o meno) definitiva. Il vice premier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, ha promesso battaglia per apportare modifiche alle follie europee sul Green Deal.
Il problema inquinamento
Lo stop ai veicoli diesel Euro 5 immatricolati tra il 2011 e 2015 affonda le sue radici nell'eccessivo inquinamento atmosferico della Pianura Padana e nella volontà di contrastare i livelli elevati di CO2 e polveri sottili. Sebbene la tematica sia sempre molto calda e attuale, il governo ha intenzione di proporre misure alternative per evitare di lasciare a piedi milioni di cittadini che sarebbero impossibilitati a utilizzare le proprie auto.
Le fasce orarie
Qualora lo stop andasse in porto, esso riguarderebbe i giorni feriali (quindi da lunedì a sabato) dalle ore 8 alle ore 18.30 e funzionerebbe in questo modo: ogni anno, dal 15 settembre al 15 aprile (la prima volta, come detto, si partirebbe il 1° ottobre 2025). Enorme, nemmeno a dirlo, il numero di auto costrette al fermo: in Piemonte sarebbero circa 250mila i veicoli fermi che rappresentano circa l’8% delle auto in circolazione mentre in Veneto lo stop sarebbe ancora peggiore con più di 350 mila vetture ferme.
Le parole di Salvini
Come accennato, sul piede di guerra Matteo Salvini che qualche giorno fa ha dichiarato che l'esecutivo è al lavoro "per fermare il blocco delle auto con motore Euro 5. Questo fa parte delle follie europee, della Commissione von der Leyen che ha approvato quella fesseria economico-industriale che si chiama Green Deal", come scrive Quattroruote. "Non è possibile obbligare le persone a comprare auto elettriche dopo il 2035, ma nemmeno nel 2040 o oltre: qui ci sono cittadini che il prossimo anno non potranno più usare milioni di veicoli Euro 5, questi sono i problemi veri".
La mozione in Lombardia
Intanto in Regione Lombardia è stata approvata una mozione per chiedere al governo di annullare il blocco "che colpisce lavoratori, pensionati e studenti", come ha spiegato Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega al Pirellone. "Vanno sospese e rinviate le limitazioni ai Diesel Euro 5 e trovate soluzioni alternative che tengano in considerazione le caratteristiche geografiche, economiche e sociali della Pianura Padana", ha spiegato, "Tra l'altro, con questi divieti, la Val Padana sarebbe l'unica area al mondo in cui è vietato girare con le auto Diesel Euro 5, una cosa inaccettabile. I dati ci dicono che in Lombardia la qualità dell'aria è in costante miglioramento e lo stop ai Diesel Euro 5 è una scelta che non porterà nessun beneficio sulla qualità dell'aria, così come emerso nel periodo Covid quando, durante il lockdown, i livelli degli inquinanti sono rimasti alti nonostante l'assenza dalla circolazione di tutte le automobili in tutta la Regione. Inoltre, il divieto a questi motori comprende mezzi prodotti fino al 2015 quindi vetture di pochi anni che dovranno essere sostituire a danno dei cittadini, un duro colpo che in Lombardia toccherebbe circa 1,5 milioni di proprietari".
Quali alternative
Le quattro regioni sono in contatto con il governo per trovare nuove soluzioni e starebbero lavorando a "misure compensative" per ridurre gli inquinanti evitando il blocco coatto delle diesel Euro 5 e arrivare a soluzioni più "morbide" per evitare disagi quotidiani ai lavoratori e tutti coloro i quali non possono fare a meno dell'auto. Tra le ipotesi al vaglio anche l'utilizzo dell'intelligenza artificiale per una migliore gestione del traffico cittadino e minori consumi di carburante.
Le multe previste
Attualmente,
chi dovesse eludere l'eventuale blocco rischia sanzioni fino a 168 euro: qualora fosse beccato una seconda volta con due stesse infrazioni nell'arco di due anni rischia la sospensione della patente tra i 15 e i 30 giorni.